Che il fuoco covasse sotto la cenere lo immaginavo in tanti, che la scintilla scocasse ancor prima della fine dei giochi sinceramente è un fulmine a ciel sereno. Nel Pd catanese è guerra da tempo ed il tesseramento è il campo di battaglia fra le varie anime.  Oggi con una nota al veleno i deputati regionali Luca Sammartino e Valeria Sudano denunciani ‘gravi irregolarità’.

“Fra ieri e oggi – spiegano Sammartino e Sudano – centinaia di donne e uomini, di giovani si sono presentati nei circoli e nei gazebo allestiti dal Pd per permettere il tesseramento ma sono rimasti alla porta. Nonostante le code createsi gazebo e circoli sono rimasti chiusi o sono stati chiusi ampiamente prima degli orari stabiliti”.

Sabato e domenica il Pd catanese aveva scelto di consentire il tesseramento con apertura di circoli e gazebo appositamente dedicati dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 sabato 25 e domenica 26 febbraio.

“Non conosciamo il motivo di questa scelta antidemocratica – spiegano Sammartino e Sudano – e contro la gente ma baroni, notabili e signori delle tessere sono letteralmente ‘scappati col pallone’ come succedeva da ragazzi quando il proprietario del pallone non gradiva il risultato della partita. Questa volta il pallone sono le tessere del Pd. Di fatto è stato impedito il confronto democratico. Il partito a Catania non vuole tornare nelle piazze e fra la gente ma restare chiuso nelle stanze del suo presunto potere comodo e rilassato al calduccio”.

Sammartino e Sudano denunciano come “si cerchi di fermare la pluralità delle idee, il confronto all’interno del partito, il rispetto di tutti e la crescita stessa del Pd con atteggiamenti che la gente non comprende”.

Catania, comunque, si è dimostrata in controtendenza rispetto al resto d’Italia. Il dato registrato, infatti, è stato di un notevole incremento del tesseramento e il termine potrebbe essere prorogato.