Alla vigilia del Consiglio comunale a cui parteciperà anche il sindaco Enzo Bianco, convocato da 26 consiglieri, si muovono anche i militanti del M5S che hanno tenuto una conferenza stampa ricordando che si tratta della prima volta dopo 4 anni che il primo cittadino relaziona sul programma.

La parlamentare Giulia Grillo ha fornito una propria fotografia di Catania e dell’amministrazione comunale: dalla richiesta di rinvio a giudizio dell’ex assessore al Bilancio, Giuseppe Girlando, alle repentine dimissioni del suo successore Salvatore Parlato e alla recente nomina, ‘con probabili profili di inconferibilità’, di Salvatore Andò, fino alla situazione delle casse di Palazzo degli Elefanti, evidenziata dalla stessa Corte dei Conti che ha imposto al Comune di fornire una serie di documenti necessari per scongiurare il fantasma di un eventuale dissesto.

La senatrice Nunzia Catalfo, sottolineando l’anomalia di alcune importanti decisioni, come quella sul Pua, ha invece denunciato ‘l’abuso frequente’ dell’amministrazione Bianco nella nomina di consulenti esterni, il ricorso ad un organismo come il Collegio di Difesa, ormai abolito in tutte le città, la situazione abbastanza “singolare” dell’ufficio stampa del Comune e il caos della cartellonistica.

La deputata dell’Ars, Gianina Ciancio (nella foto), ha illustrato una serie di proposte per Catania. Dal Bilancio partecipato al blocco del Pua, al piano che prevede la decementificazione della Playa fino ai progetti di Rigenerazione Urbana, come l’esempio virtuoso della riqualificazione del quartiere di San Berillo, interamente finanziato dal Movimento.

Sarebbero 118 atti parlamentari presentati dai 5 Stelle su Catania, ma ci sono anche 45 accessi agli atti, eppure “Catania è e resta un muro di gomma. Perchè?”, affermano, i parlamentari ricordando le interrogazioni, interpellanze e disegni di legge, presentati alla Camera, al Senato e all’Ars, su Pua, Bilancio, centri di riabilitazione, ospedali, Tribunale, Camere di commercio, contratti di locazione del comune, Amt, Anche l’elenco degli accessi agli atti è lunghissimo, “ma le risposte ricevute – dicono – sono troppo poche”.

Di fatto i 5 Stelle hanno cercato anche di raccontare alla città il grande lavoro svolto in questi anni dal movimento che tuttavia risulta “sconosciuto alla maggior parte dei catanesi”.

“Questi dati, consultabili sul nostro sito, oltre a raccontarci una storia di impegno, forniscono anche e soprattutto una visione sulla città – dicono in una nota –. Il Movimento 5 Stelle ha le idee chiare su cosa fare per riportare Catania alla normalità e, in questa impresa, chiede la partecipazione di tutte quelle persone stanche e deluse ma ancora disposte a lottare.L’augurio è che ogni cittadino diventi “sindaco”.