La parola chiave è “Facciamoli scendere”. L’appuntamento è per le 17 al porto di Catania. Arriveranno da tutta la Sicilia, con alcune delegazioni anche del resto del Paese, per chiedere di far sbarcare i 150 migranti della Diciotti, soccorsi il 15 agosto scorso.

Sigle di sinistra, gruppi cristiani, sindacati, centri sociali sventoleranno le bandiere oggi pomeriggio. “È inaccettabile la scelta del Governo italiano, e in particolare del ministro dell’Interno Matteo Salvini, di impedire lo sbarco nel territorio italiano di persone stremate e in precarie condizioni di salute – scrivono i manifestanti in una nota – Nessun obiettivo politico del Governo può giustificare l’utilizzo di centinaia di vite umane come arma di ricatto, considerate carne da macello, non vite e speranze ma numeri da distribuire o respingere”.

Solidarizzeranno con i migranti, tra gli altri, i Cobas, Pax Christi, l’Anpi, i No Muos, I Siciliani Giovani, la Rete antirazzista, l’Arci Sicilia, i centri sociali.

Anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando ha aderito alla manifestazione: “La liberazione dei 42 cittadini palermitani attualmente detenuti a bordo della nave Diciotti è una priorità tanto quanto lo è la liberazione dei migranti cui viene negata la possibilità di accedere alle tutele legali cui hanno diritto”, ha detto il sindaco del capoluogo siciliano che ha conferito la cittadinanza onoraria alla guardia costiera.

E proprio dai manifestanti è partito un esposto depositato alla procura di Catania sulla vicenda Diciotti: i migranti – si legge – subiscono “una permanenza forzata a bordo di un’imbarcazione non attrezzata ad ospitare un così ingente numero di persone con evidenti disagi dericanti dalla permanenza in Libia e dal viaggio in mare, in una situazione di precarie condizioni igienico-sanitarie”, scrivono nella denuncia due rappresentanti di Borderline Sicilia e della Rete antirazzista catanese.

La manifestazione di oggi arriva dopo le ispezioni sulla Diciotti di politici di centro sinistra, dell’ex presidentessa della Camera Laura Boldrini e del presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché. Nel pomeriggio si farà sentire la componente sociale della protesta antisalvini: “Facciamoli scendere, restiamo umani”.