Una partita incredibile. Un derby che, certamente, verrà ricordato. Il Catania cambia marcia e riesce a vincere una gara in trasferta. Non una gara qualsiasi: il derby contro il Messina. Al Franco Scoglio va in scena una partita da cardiopalma, un match in cui è successo davvero di tutto, ma che in rimonta i rossazzurri sono riusciti a vincere in rimonta, giocando più di un tempo in inferiorità numerica.

LA GARA. La partita degli ex con il dente avvelenato, la partita dai numerosi incroci, del derby nel derby per Lo Monaco e Proto: il primo ex proprietario del Messina, il secondo patron dell’Atletico Catania.

Un derby giocato in campo ignobile devastato dalla pioggia, un derby cominciato dal Catania in modo altrettanto ignobile. Passano sette minuti e Gil decide di fermare in modo goffo l’ex Valerio Anastasi. Fallo da ultimo uomo e cartellino rosso per il difensore del Catania.

Partita subito in salita per i rossazzurri e Messina che sfiora subito il gol con Sanseverino: Pisseri comincia la serie di interventi decisivi. Petrone preferisce non cambiare niente anche in inferiorità numerica: in avanti rimane integra la coppia Pozzebon-Tavares.

Nonostante l’inferiorità numerica il Catania non rinuncia a giocare e si schiera con un 3-3-3 decisamente offensivo, ma solo per l’uomo in meno. Inevitabile che il Messina diventi pericoloso: Pisseri, però, ferma con un miracolo il colpo di testa di un altro ex, Silva, destinato alla rete.

Le condizioni del terreno del Franco Scoglio peggiorano e diventano al limite della praticabilità, anche per questo di azioni pericolose se ne vedono poche, da entrambe le parti.

In avvio di ripresa Pisseri deve ancora una volta superarsi per fermare il colpo di testa di Maccarrone, destinato all’angolino basso. Sul ribaltamento di fronte, Marco Biagianti può portare in vantaggio il Catania, ma non è un attaccante e lo si vede nella conclusione.

Il Catania sembra poter gestire le folate del Messina, ma commette un altro errore: Russotto, richiamato a compiti difensivi, atterra Anastasi in area di rigore. L’arbitro assegna la massima punizione che Milinkovic realizza spiazzando Pisseri.

Messina in vantaggio che, però, rimane in dieci poco dopo per l’espulsione di Da Silva. Parità numerica, ma non nel risultato che vede avanti i giallorossi. Il Catania ci prova su punizione, ma il portiere giallorosso respinge.

Il Catania si getta in avanti, mentre il Messina aspetta per colpire in contropiede: Milinkovic tutto solo davanti a Pisseri si fa ipnotizzare dal portiere. Gol sbagliato, gol subito: cross di Marchese e colpo di spalla dell’ex Pozzebon che segna ed esulta.

Il pareggio del Catania da il via ad una nuova partita: una gara nella gara che i rossazzurri provano a vincere anche perché Petrone spinge i suoi ad andare avanti, ma anche a rischiare. Anche Rea, però, a tu per tu con Pisseri si fa respingere il tiro a botta sicura.

Anche in questo caso il Messina viene subito punito: Pozzebon viene atterrato in area, dal dischetto, però, il numero 9 del Catania calcia fuori. Rigore fatale? Assolutamente no, almeno per il Catania. Altro traversone che questa volta raggiunge Barisic, movimento e tiro perfetti e rossazzurri che passano in vantaggio.

Nel finale succede davvero di tutto: il Messina cerca il pari con il cuore, più che con gli schemi. Il Catania si difende a denti stretti e riesce a portare a casa una vittoria fondamentale.