Il fattore Massimino è più di un dato di fatto, è una certezza. Dopo il Lecce cade anche il Matera, una squadra che non perdeva da ben 15 partite. Oltre il 2 a 0 finale il Catania tirato a lucido dal mercato ha dimostrato una netta superiorità rispetto ad una squadra, il Matera, autorevole candidata alla promozione diretta in Serie B. Seconda vittoria consecutiva, ma al Massimino: adesso il Catania dovrà dimostrare di essere cresciuto anche in trasferta se vorrà risalire posizioni in classifica utili a ‘migliorare’ la griglia playoff, la strada è, certamente, quella giusta.

LA PARTITA. Prima della gara, doveroso, ricordo del tifoso numero uno del Catania: Ciccio Famoso, recentemente scomparso. Un minuto di silenzio e una corona di fiori posta da capitan Biagianti in curva sud dinanzi allo storico striscione della “Falange d’Assalto” fondata da Famoso alla fine degli anni ’70.

Rigoli decide di mettere in campo un Catania spregiudicato con Di Grazia, Mazzarani, Tavares e il nuovo arrivo Pozzebon contemporaneamente in attacco. Un 3-5-2 che poco ha di difensivo.

Catania aggressivo e propositivo fin dai primi minuti. Il Matera ci mette qualche minuto a trovare l’assetto, ma poi prende il pallino del gioco, dimostrando di ambire al bottino pieno.

Il Catania ci prova con le sortite dei suoi giocatori migliori: Scoppa e Mazzarani tentano la conclusione dalla distanza, ma la mira non è precisa. A dispetto delle previsioni della vigilia, non è una bella partita. La posta in palio è molto alta: il Matera si gioca il primo posto, il Catania i playoff.

Dopo 16 minuti è il Matera a costruire la prima, vera, occasione da gol: traversone alto che imbecca Meola, tiro a incrociare che finisce a lato. Il Catania risponde con Pozzebon: controllo perfetto e tiro immediato respinto da Tozzo. Partita che si accende perchè le due squadre prendono coraggio.

Ad accenderla meglio, però, è il Catania che passa in vantaggio: Pozzebon ci mette solo 25 minuti a conquistare i suoi tifosi. Cross di Andrea Di Grazia e colpo di testa vincente del numero 9 che dimostra subito di essere attaccante di razza. Il Massimino esplode e il Catania ci prova ancora: Tavares dalla distanza impegna Tozzo. I rossazzurri cercano il secondo gol: Mazzarani riesce a insaccare dopo un tiro di Marchese, ma lo fa con la mano e l’arbitro, giustamente, annulla e ammonisce il giocatore del Catania.

In avvio di ripresa Armellino, da fuori area, non impensierisce Pisseri. La stessa idea la mette in pratica Pozzebon qualche minuto dopo: Tozzo devia in angolo.

Sugli sviluppi del corner il Catania raddoppia: angolo velenoso di Di Grazia e autorete di Armellino. 2 a 0 e Massimino che si trasforma in una bolgia: spinto dal pubblico e dal risultato, il Catania sfoggia tocchi e giocate di altra categoria.

Rigoli decide di cambiare: fuori, tra gli applausi Demiro Pozzebon, spazio a Russotto. Il Matera spinge e non ci sta: Mattera colpisce il palo a Pisseri battuto. Entra anche Fornito al posto di Mazzarani, mentre l’ultima mossa del tecnico rossazzurro è Parisi al posto di Andrea Di Grazia.

Finisce 2 a 0 per il Catania che sale a quota 35 in classifica, inserendosi al settimo posto. La nuova linea tattica scelta da Rigoli sembra dare i suoi, anche perchè Pozzebon e Tavares, in avanti, hanno portato il peso specifico che fin ora era mancato. La strada è lunga, ma è quella giusta.

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