Più che un fronte d’opposizione, a qualcuno, l’assemblea convocata da Sebastiano Arcidiacono a Palazzo degli Elefanti, è apparsa una trincea. E’ anche vero, però, che non si capisce se le truppe verranno fuori compatte per l’assalto.

Già, perché alla riunione promossa dal vicepresidente vicario del Consiglio comunale per discutere del nuovo piano di riequilibrio redatto dall’amministrazione comunale di Enzo Bianco, hanno partecipato pezzi significativi del mondo delle associazioni, delle politica (c’erano dei militanti di M5S, oltre agli annunciati Matteo Ianniti di Catania Bene Comune e Ruggero Razza di #diventeràbellissima: due che stanno agli antipodi per formazione politica) ed anche alcuni consiglieri comunali (Manlio Messina di FdI e Giuseppe Catalano di Art.4), ma occorre capire se si darà seguito ad appuntamenti del genere.

Arcidiacono, che attraverso delle slide (alcune decisamente più austere dello stile lanciato da Renzi) ha manifestato tutti i propri dubbi sul nuovo piano di riequilibrio, è stato trinciante quando prima di cedere la parola agli intervenuti ha affermato che “questo piano è il vero tradimento dell’ amministrazione nei confronti della città. Il tradimento rispetto a ciò che avevamo promesso in campagna elettorale”.

Già perché il vicepresidente del Consiglio, alle ultime elezioni amministrative, Bianco lo aveva sostenuto ma già da qualche tempo è critico: “Arcidiacono pagherà un 300milesimo le conseguenze del Piano, ma 300mila persone pagheranno la scelta che Arcidiacono farà. Ecco perché vi ringrazio di essere qui”.

Sul voto del Consiglio comunale, Matteo Iannitti, richiamando le responsabilità dei componenti della città, non ha dubbi: “Non votate il piano e se necessario si vada al dissesto. Sarebbe meno dannoso”. Ed anche Razza ha invocato il senso di responsabilità ‘di chi voterà in modo giusto’ e bacchettato quanti invece ‘sceglieranno di dire sì al piano’, ma l’esponente di #Db ha spronato la città a partecipare.

Un appello che Arcidiacono ha fatto proprio e commentando la partecipazione all’assemblea ha ammesso: “E’ una città che sembra rassegnata. Anestatizzata. Ciò deve preoccupare perchè può degenerare in rabbia”.

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