C’è un cuore ‘spaziale’ nato e cresciuto alle falde dell’Etna che nei prossimi giorni batterà forte in Norvegia.
Federico Mazzaglia, 20 anni a luglio, studente catanese iscritto al primo anno di Ingegneria aerospaziale all’Università di Pisa, rappresenterà l’Italia all’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea.
Parteciperà insieme con 20 ragazze e ragazzi provenienti da tutta Europa alla presentazione del ‘suo’ razzo ‘Volare Uno’.
E’ stato l’unico italiano selezionato dall’Esa per “Fly a Rocket!” la campagna di lancio di un razzo sonda in programma da domenica 26 marzo al primo aprile nell’And&rsaquoya Space Center, in Norvegia.
L’Agenzia Spaziale Europea è la porta di accesso allo spazio per l’Europa. La sua missione consiste nello sviluppo delle capacità spaziali europee e nella garanzia che gli investimenti fatti per la conquista dello spazio continuino a produrre vantaggi e ad avere ricadute positive per tutti i cittadini europei. Gli stati membri dell’Esa sono 20. Grazie alla coordinazione delle risorse finanziarie e intellettuali dei suoi membri, l’agenzia è in grado di intraprendere programmi e attività ben superiori a quelli possibili alle singole nazioni europee.
Viene proprio da dirlo, Federico: un’occasione spaziale…
“Sì. Sarò in Norvegia perché sono stato selezionato per un progetto pilota dell’Esa. L’idea era quella di dare a 20 studenti degli Stati membri dell’Unione Europea la possibilità di iniziare ad avere un’idea di come funziona l’ambito di lavoro in Agenzia. Ci hanno divisi in cinque gruppi e noi siamo responsabili di lanciare questo razzo sonda. Avremo anche la possibilità di confrontarci con persone esperte che ogni giorno lavorano nel settore. Un progetto rivolto proprio ai giovani che sono ai primi anni di università che non hanno ancora conoscenze tecniche particolarmente sviluppate per darci le dritte giuste e per avere magari in futuro una marcia in più…”.
Ma lei lo sa, Federico che è l’unico a rappresentare l’Italia?
“E sì, lo so: una grande emozione. Anche il nome del razzo che è stato scelto è italiano. Lo hanno chiamato ‘Volare Uno’. ..”.
Dove si vede tra 10 anni?
“Bella domanda…” (sorride ndr). Penso, anzi spero di lavorare proprio in una di queste agenzie spaziali nazionali o in qualcosa di privato”.
Federico quando non studia, né progetta razzi cosa fa?
“Beh, il trasferimento a Pisa mi è costato tempo e sacrifici. Facevo scherma, prima di partire. E poi amo l’Etna e lo sci. Ma ne vale la pena, le assicuro…”.
Commenta con Facebook