Mentre l’impegno del ministero del Lavoro e delle politiche sociali di aumentare lo stanziamento contro l’indigenza assoluta è slittato al 2018, a Catania il SIA (il sostegno per l’inclusione attiva) rischia di restare senza progetti vanificando così le potenzialità di uno strumento per dare aiuto alle famiglie in forte disagio sociale.

È scaduta il 30 ottobre, infatti, la seconda tappa prevista dalla misura, ma nonostante ci siano già le adesioni ci risulta che nei Distretti sociosanitari del Catanese non sia stato presentato alcun progetto per attingere ai pur cospicui fondi previsti e già individuati dal PON Inclusione.

Ma c’è di più: sono tantissime le amministrazioni locali che sembrano più interessate a spendere le prime risorse per improbabili potenziamenti di personale piuttosto che seguire le linee guida del programma e co-progettare gli interventi per i primi soggetti destinatari.

È una situazione che preoccupa la Cisl che, a livello nazionale, è stata in prima linea nell’Alleanza contro la Povertà, per arrivare a un Reddito di inclusione sociale. D’altra parte, lultimo Rapporto della Caritas evidenzia come il fenomeno della povertà sia in espansione, in particolare al Sud, e nella nostra Isola. Ci sono sempre più giovani, o i tanti che hanno perso la casa e il lavoro, che scivolano nella condizione dell’indigenza vissuta quasi come un disonore sociale.

“Ci rivolgiamo dunque – si legge nella nota della Cisl – soprattutto ai sindaci dei Comuni capofila dei nove distretti socio sanitari catanesi, perché ci pare che si stia tradendo lo spirito della legge e le sue intenzioni: manca la co-progettualità prevista che doveva vedere lavorare assieme gli attori del territorio, dai servizi sociali comunali, agli uffici scolastici, al terzo settore, per occuparsi dell’analisi della tipologia del bisogno del singolo richiedente, per programmare le azioni da realizzare per raggiungere gli obiettivi prefissati”.

“C’è un’urgenza – continua la nota – che non si deve sottovalutare: non si può perdere tempo e risorse in iniziative che acquistano il sapore pre elettorale, quando non clientelare, come emerso dall’ultimo incontro organizzato dalla Regione al Palazzo dell’Esa, con le amministrazioni dei Comuni delle province di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa, Enna e Caltanissetta”.