“Oggi è una giornata di festa per la Sicilia. La nostra isola ha ottenuto infatti l’ autorizzazione del Ministero della Salute per realizzare il primo centro regionale a livello nazionale per il trapianto dell’ utero”. Lo ha annunciato stamattina nel corso di una conferenza stampa a Piazza Ottavio Ziino, l’Assessore per la Salute Ruggero Razza.
La struttura, gia’ esistente all’ interno del Policlinico di Catania, ad oggi svolge a livello regionale il maggior numero di trapianti di rene e pancreas e per l’ occasione si avvarrà di una convenzione con il reparto di ginecologia dell’ Ospedale Cannizzaro.
Coordineranno la nuova attività Pierfrancesco Veroux, direttore dell’ Unità operativa complessa del Centro Trapianti di Catania e Paolo Scollo, direttore dell’ Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del dipartimento materno e infantile dell’ Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania. Il centro sarà la seconda struttura operativa in tutta Europa, dopo un’unica struttura che attualmente opera nei trapianti di utero in Svezia. Presenti alla conferenza stampa la coordinatrice del Centro regionale Trapianti Bruna Piazza e il direttore del Centro Nazionale Trapianti Alessandro Nanni Costa che ha seguito l’ iter, durato circa due anni, per far si che la Sicilia ottenesse l’importante riconoscimento.
“Si tratta della prima autorizzazione nazionale e di una delle prime in campo europeo sul fronte della donazione da cadavere, per il trapianto di utero – ha spiegato Nanni Costa. Questo significa che c’ è in Sicilia una grande capacità, professionalità e credibilità dei professionisti che operano nel settore, in questo caso a Catania, dove c’è una tradizione ginecologica e trapiantologica importante. C’era un progetto consistente – ha aggiunto Nanni Costa – che il Consiglio Superiore di Sanità ha approvato e che rappresenta un passo importante per la Sicilia, ma anche per l’ Italia intera”. Il primo trapianto e’ previsto entro il 2018, il via ufficiale al programma sarà dato dal trasferimento della lista di attesa al Centro regionale trapianti. La lista è composta attualmente da sei donne: tra queste una catanese e una sarda, le altre dal resto d’Italia.
“L’unica struttura analoga in Europa ha sede in Svezia, dove sono stati effettuati 12-13 trapianti con tre gravidanze a termine” – ha detto il professor Paolo Scollo – il programma riguarda donne di eta’ compresa tra i 18 e i 40 anni affette dalla sindrome di Rokitansky o alle quali e’ stato asportato l’utero a causa di complicazioni post parto. “Il progetto, ha sottolineato Pierfrancesco Veroux – e’ partito circa due anni fa, un tempo assolutamente fisiologico per la sua complessita’, con la stipula di una convenzione tra l’ospedale Cannizzaro e il Policlinico di Catania, oggi finalmente può diventare una realtà”.
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