E’ iniziato in una struttura in Trentino Alto Adige il percorso di recupero comportamentale dei due dogo argentini che nell’agosto di un anno fa azzannarono, uccidendolo, un bimbo di un anno e mezzo. L’aggressione avvenne sotto gli occhi della madre nel giardino di una villa a Mascalucia, in provincia di Catania.
Gli animali furono sequestrati ed affidati all’Ente nazionale protezione animali (Enpa) del capoluogo etneo. I cani, grazie ad un trasporto curato dalla Lega anti vivisezione (Lav) in collaborazione con l’Associazione Arcadia Onlus, hanno raggiunto la struttura del Trentino Alto Adige, dove vengono seguiti da Giusy D’Angelo, educatrice dell’Enpa, che ha alle spalle una lunga esperienza nella riabilitazione dei cani, in particolare ex combattenti.
“I primi interventi sui due Dogo – fa sapere l’Enpa tramite la propria Sezione di Catania – stanno dando risultati molto incoraggianti che lasciano ben sperare per un loro pieno reinserimento sociale”.
Subito dopo la tragedia, per far vivere i due cani e per chiedere che potessero essere trasferiti e seguiti in un Centro Cinofilo di Riabilitazione fu organizzata una petizione on line su chance.org che in 48 ore raggiunse le 24.000 firme.
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