“La gestione aziendale dell’emergenza provocata dall’incendio in un’area prossima allo stabilimento catanese Stm, con il solo reparto CT6 che ha continuato a produrre e circa settanta lavoratori del turno notturno costretti a recarsi nell’infermeria per sintomi di intossicazione da fumo, dimostra ancora una volta quanto poco interessi alla direzione la salute del personale. Per questo, abbiamo proclamato oggi lo stato di agitazione”. Lo affermano i segretari generali di Uil e Uilm Catania Enza Meli e Matteo Spampinato insieme a Giuseppe Caramanna, componente della segreteria territoriale Uilm.
“Dopo che nubi di fumo sono entrate nelle camere bianche dei reparti produttivi – spiegano gli esponenti sindacali – i rappresentanti Rsu hanno tentato di capire come il capo del personale intendesse procedere nei turni successivi ma le informazioni sono state frammentarie e contradditorie rispetto a quanto riferito dai responsabili di produzione agli stessi lavoratori. Un incubo, in particolare, il notturno al CT6 dove molti hanno accusato nausea, principi di vomito, mal di testa e bruciore di gola. Malgrado ciò, l’infermiera di turno non ha ritenuto di dover mandare nessuno a casa. In altri turni, poi, dipendenti in servizio nel reparto M5 sono stati costretti a procedere indossando maschere per solventi. Un atteggiamento di scarsa attenzione verso il benessere dei lavoratori che pure costituiscono, per affermazione dello stesso presidente di Stm Marco Monti, la risorsa più importante dello stabilimento”.
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