L’incendio di un capannone abbandonato carico di rifiuti riporta l’attenzione sui problemi di sicurezza e sulla carenza di organico dei vigili del fuoco.
A lanciare il grido d’allarme è il Segretario Provinciale Ugl Metalmeccanici, Angelo Mazzeo – fino a qualche anno addietro, il servizio dei vigili del fuoco presso il vasto territorio della zona industriale di Catania veniva interamente coperto nei 12 mesi dell’anno grazie ad una consistente presenza di personale in un presidio che, all’occorrenza, consentiva di intervenire nell’immediato sulle emergenze che quotidianamente sorgono in un’area estesa ed eterogenea come quella industriale catanese.
Oggi, purtroppo, il plesso è povero di risorse adeguate rispetto alle quotidiane urgenze, con la motivazione da ricondursi alla carenza di personale in organico a causa della politica dei tagli scellerata da parte della regione siciliana, che ha determinato una quotidiana nonché elevata percezione di totale insicurezza tra chi giornalmente “vive” l’area.
Il risultato è che un territorio vasto e complesso come quello menzionato è totalmente sguarnito di qualsivoglia presidio e considerato fuori anche dal dispositivo di pronto soccorso.
“Un incendio di probabile natura dolosa – dice Mazzeo – ha interessato un capannone di ben 20.000 ettari colmo di rifiuti (dei quali sarà indispensabile verificarne la natura) vicino a diverse aziende operanti nell’area, tra cui anche un asilo. Essendo carente il servizio dei vigili del fuoco nella zona, si sono riscontrati inevitabili rallentamenti nei soccorsi. Difatti, considerata l’elevata pericolosità dell’incendio, diversi mezzi sono dovuti giungere persino dai paesi etnei, per supportare quelli giunti dai distretti del capoluogo etneo. Fortunatamente, è il caso di dirlo, nulla di grave è accaduto, soprattutto per la consueta altissima professionalità e abnegazione con cui i vigili del fuoco e diversi volontari si sono prodigati per domare le fiamme. L’incendio inoltre si è sviluppato in un perimetro adiacente ad un’azienda che fornisce prodotti di materiale esplosivo, per cui la criticità e la preoccupazione è stata fortissima per le disastrose conseguenze che si sarebbero potute generare.
“C’è da aggiungere che in quasi tutta l’area industriale, le aziende utilizzano per le loro produzioni materiali fortemente infiammabili, quali chimici, solventi e gas, per cui è da irresponsabili non prevenire e prevedere un servizio stabile di intervento a parte quello delle sole imprese che sono dotate di sistemi interni di soccorso e sicurezza”.
“Purtroppo – dichiara Angelo Mazzeo – ormai sono anni che denunciamo il degrado nella quale versa la zona industriale di Catania. Nonostante autorevoli tavoli e ‘task force’ cittadine siano state attivate con roboanti annunci e garanzie, di interventi concreti ne abbiamo visti davvero pochissimi. L’area non ha nulla da invidiare ad una discarica. Una situazione vergognosa, oltre ad essere un pessimo biglietto da visita per i numerosi addetti ai lavori che arrivano nella zona da tutta Italia e persino dall’estero. Giorni addietro mi sono personalmente attivato per una segnalazione riguardante un ponte che rappresenta, per le sue condizioni, un vero pericolo per le migliaia di automobilisti e lavoratori che quotidianamente lo attraversano per recarsi nel proprio luogo di lavoro. Ma, a parte un breve sopralluogo da parte delle autorità preposte, nulla è cambiato e nessun intervento è stato attivato. Che giudizio dovremmo dare a questo totale disinteresse da parte dell’amministrazione pubblica?
“E’ una situazione davvero preoccupante”, prosegue Mazzeo, “al limite della irresponsabilità che potrebbe in questa stagione estiva sfociare in ulteriori disastri a causa delle scelte scellerate di lasciare la Zona Industriale senza nessun controllo e in balia di chiunque voglia creare danni a persone o terzi. E’ opportuno che Comune e Regione riflettano sulle misure da prendere in tempi rapidissimi. Occorre intervenire al fine di poter garantire l’attivazione del servizio in coerenza con gli accordi presi nel passato, valutando l’opportunità di incrementare la zona industriale di un presidio costante e permanente e un maggiore controllo, indispensabile, da parte delle forze dell’ordine”.
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