Il sindaco di Catania e Metropolitano Enzo Bianco e la presidente dell’Istituto musicale Vincenzo Bellini Graziella Seminara hanno annunciato che i rispettivi enti hanno intenzione di chiedere la costituzione di parte civile quando saranno sottoposti a giudizio gli arrestati nell’operazione The band, che, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania e condotta dalla Guardia di Finanza, ha portato all’esecuzione di 23 ordini di custodia cautelare.
La presidente Seminara ha tenuto a sottolineare come l’Istituto sia parte lesa, come il corpo docente e l’attuale dirigenza del Bellini non siano state toccate dall’inchiesta. Inoltre ha evidenziato come queste somme siano state sottratte all’offerta formativa e alla produzione artistica, rassicurando allievi e genitori sul fatto che il lavoro all’interno dell’Istituzione prosegue regolarmente.
Tutto cominciò con la denuncia presentata l’otto marzo del 2016 all’allora procuratore della Repubblica Michelangelo Patanè proprio dai vertici dell’Istituto in piena condivisione con i Soci Comune e Città metropolitana di Catania. A firmare la denuncia furono l’ex presidente Guido Ziccone, l’allora vicepresidente Graziella Seminara, il direttore Lino Giudice e la direttore amministrativo Clara Leonardi. Era stata proprio quest’ultima – dirigente del Comune di Catania incaricata dal Cda dell’Istituto nel settembre del 2015 -, a scoprire, chiamata dalla Banca a ratificare alcune operazioni contabili, le gravissime irregolarità denunciate.
Appena insediata, la Leonardi aveva subito chiesto agli Uffici finanziari dell’Istituto di avere installato sul proprio computer il sistema contabile, di registrare l’Istituto sulla piattaforma crediti e che le gare fossero effettuate attraverso il Mepa (Mercato elettronico per la Pubblica amministrazione). Soltanto quest’ultima richiesta era stata però soddisfatta, mentre le altre venivano continuamente rimandate.
Nei primi giorni di marzo del 2016, poi, la Banca Monte Paschi chiamò la Direttore amministrativo per esaminare un mandato da 32.000 euro a beneficio di tre dipendenti con una sigla non chiara. Il mandato fu ritirato e si avviò un’indagine interna per le gravi anomalie di cassa e bonifici a favore di tre persone. L’otto marzo, come detto, la denuncia venne consegnata in Procura.
L’Istituto Bellini avviò controlli a tappeto incrociando i dati della contabilità interna con i dati dei bonifici bancari per 2014, 2015 e 2016. Riscontrate gravi irregolarità, il 17 marzo, venne presentata una nuova denuncia che riguardava altri quattro dipendenti e diverse imprese.
Inoltre l’Istituto, seguendo un percorso individuato anche dall’allora assessore comunale Giuseppe Girlando, attraverso l’Upd (Ufficio provvedimenti disciplinari, costituito dal direttore del Bellini e da Uccio Russo per il socio Comune di Catania e Filippo Sapienza per il socio Città Metropolitana), inviò le contestazioni ai sette dipendenti poi licenziati per giusta causa nel mese di maggio del 2016.
Dalla fine del mese di marzo Clara Leonardi – che ha inoltre denunciato la vicenda a Corte dei Conti e Anac – ha dunque strettamente collaborato con il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza nell’indagine.
foto archivio
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