Oramai è scontro e spaccatura. Da una parte Cgil, Uil e Ugl, dall’altra la Cisl di Catania alla quale non va giù la scelta adottata dal sindaco Enzo Bianco di nominare assessore al Welfare, il segretario provinciale della Uil.

Ieri, ancora prima del conferimento dell’incarico, era stato particolarmente duro il segretario cislino Maurizio Attanasio, criticando “non la persona quanto invece al ruolo e alla funzione, svolta nella rappresentanza dei lavoratori e di quella parte di società che al sindacato guardano come ultimo soggetto in grado, pur se in mezzo a tante difficoltà, a rappresentare i loro interessi e a confrontarsi anche aspramente con la politica”.

Oggi a poche ore dall’annuncio che lo stesso Fortunato Parisi ha esteso via facebook confermando l’attribuzione delle deleghe da parte di Bianco, arriva la nota della segreteria provinciale della Uil in cui si sottolinea che il neo assessore è “ovviamente pronto a lasciare l’incarico di segretario generale della Uil etnea e a dedicarsi pienamente a un’esperienza così significativa in un Comune con cui il sindacato ha sempre mantenuto un dialogo costruttivo, nella diversità di opinioni, per affrontare problemi complessi e delicati”. Ma i toni critici nei confronti dei cislini non mancano.

“La Uil come la Cisl – si legge – ha una lunga tradizione di impegno sociale, sempre segnato da momenti di confronto a volte duro con i rappresentanti delle istituzioni politiche ma anche dall’autorevole “discesa in campo” di esponenti sindacali che nei Palazzi hanno portato con passione e competenza la voce dei lavoratori, le speranze e le sofferenze dei cittadini”.

La Uil, quindi elenca cita gli esempi di Vito Scalia, Orazio Sapienza e Salvatore Monti “sono solamente tre nomi di catanesi che la Cisl ha “prestato” alla politica e alle amministrazioni pubbliche, peraltro con benefici per la collettività tanto evidenti da essere ancora oggi ricordati”.

I toni del comunicato si alzano quando si legge: “Non risulta che la Cisl abbia mai teorizzato la incomunicabilità tra sfera politica e sindacale, quando alcuni dei loro leader hanno lasciato l’organizzazione per ricoprire incarichi istituzionali. Stupisce che tanta discontinuità dal passato sia stata rimarcata appena adesso, alla vigilia dell’incarico conferito nella giunta comunale di Catania a Fortunato Parisi”.

“Alla Cisl, a tutti i livelli – si legge ancora – ribadiamo la disponibilità espressa dalla Uil di Carmelo Barbagallo per il consolidamento di rapporti unitari basati su regole trasparenti, lineari, senza pretese di veto né soprattutto doppiopesismi per cui alla Cisl sono consentite scelte che, se adottate da altri, sarebbero – per usare le parole del segretario Cisl di Catania Maurizio Attanasio – “senza ritegno e dignità”. Questi sono atteggiamenti tanto stonati e stridenti da sembrare dettati più da inconfessati e inconfessabili beghe da retrobottega di partito che da una visione sindacale d’assieme. O, ancor peggio, ispirati alle furberie della volpe che non potendo mangiare l’uva la definì acerba. Invitiamo, dunque, la Cisl di Catania a mantenere “ritegno e dignità” osservando un corretto dialogo sindacale nell’interesse dei lavoratori che, non si dimentichi, tutti noi rappresentiamo”.

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