Come raccontarlo. Per noi e’ ‘normalità’. Fare bagno e tintarella a novembre inoltrato, a Catania, non è una notizia. Ma notare lo stupore e un pizzico di invidia a un amico emiliano fa un po’ sorridere.
Così oggi, in una normale pausa pranzo, scendendo nella zona di San Giovanni Li Cuti, ha fatto un certo effetto vedere un bel po’ di catanesi, rigorosamente in costume, farsi scaldare dai raggi solari.
Forti dei 23/24 gradi centigradi oggi in città, qualcuno ha anche fatto un bel bagno ristoratore. Così, l’amico bolognese in questione, nel vedere ‘scene’ per lui ‘normali’ solo tra giugno e tardo agosto, guardava con aria attonita e divertita.
E dopo tante (sue) chiacchiere precedenti ed inerenti la qualità della vita, il lavoro, il ‘welfare’, la sanità, i trasporti, l’ordine ed il senso civico che ancora primeggiano in quella zona di medio-alto stivale, improvvisamente tutto si capovolge.
Come rapito dal calore, dalla luce del sole e dal mare azzurro in piena città, l’amico ha infatti cominciato a rivedere le sue convinzioni. “Avrete pure tante cose che non funzionano ma vuoi mettere questo paradiso?”.
In fondo niente di nuovo. Il dilemma è sempre lo stesso: è meglio una bella bugia o una verità scomoda?
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