“Il tema dei precari degli enti locali va affrontato e risolto entro l’anno. Mentre per la sanità va fatto l’ultimo passo con il riordino della rete, ma senza campanilismi”.

Sanità e precari sono stati i due temi trattati dal consiglio generale della Cisl Fp di Catania che si è svolto all’Hotel Mediterraneo. I lavori sono stati aperti dalla relazione di Armando Coco, segretario generale della Cisl Fp etnea. Mentre sul piano regionale sono intervenuti Mimmo Milazzo, segretario generale della Cisl siciliana e Gigi Caracausi, segretario generale della Cisl Fp isolana.

Sulla vicenda dei precari degli enti locali grava la sentenza della Corte di giustizia europea che impone una decisione.

“A questo punto – ha detto Caracausi – è necessario un incontro con l’assessore Lanteri. Il 30 giugno abbiamo manifestato per rivendicare i processi di stabilizzazione nelle dotazioni organiche. Ma il pronunciamento della Corte apre nuovi scenari per il percorso di stabilizzazione che andrà affrontata con rinnovata attenzione e la necessaria vigilanza da parte del sindacato per dare risposte certe e adeguate ai lavoratori”.

“La questione – ha rimarcato Milazzo – va però risolta entro l’anno, dal 2017 dobbiamo avere già certezze, specie con una Finanziaria che va approvata a dicembre. Ma la campagna elettorale per le Regionali pare sia partita con largo anticipo e invece che pensare ai lavoratori delle ex Province, ai precari degli enti locali, ai concorsi nella sanità, la politica bada più a nomine e incarichi”.

Cautela è stata espressa per il presunto piano di riordino ospedaliero. “C’è stata una gran confusione – hanno dichiarato in coro Milazzo, Caracausi e Coco – ma di scritto e definito non c’è davvero nulla. La sanità siciliana ha i conti in regola, ha fatto tanti passi in avanti e ora manca l’ultimo, con il riordino della rete e un centro spesa regionale, però la politica sta ingarbugliando tutto: dobbiamo puntare a una sanità efficiente, valorizzando le eccellenze senza campanilismi”.

“A Catania – ha sottolineato Coco – uno spiraglio si è aperto con la stabilizzazione dei 79 precari dell’Asp 3, una conquista ottenuta grazie alla sinergia tra sindacato e istituzioni”.

Infine, preoccupazioni sono state espresse per i tanti Comuni che versano in stato di dissesto mentre il fondo straordinario regionale si è ridotto di un terzo, da 900 a 300 milioni.