Ci sono due avvocati e un carabiniere tra gli arrestati nell’operazione ‘Vicerè’.

E secondo l’accusa, nelle più di mille pagine di ordinanza, la forza del clan Laudani cresce anche attraverso le ‘infiltrazioni’ nell’apparato istituzionale.

I ‘colletti bianchi’ sono Salvatore Mineo, 47 anni ex vicesindaco di Santa Maria di Licodia e Giuseppe Arcidiacono, di Catania, 50 anni.

Mineo è accusato di avere diffuso notizie e direttive apprese durante i colloqui in carcere con i detenuti suoi assistiti tutti della zona di Paternò. Avrebbe anche consentito agli affiliati detenuti di incontrarsi in carcere e di avere diffuso copie di file contenenti atti di indagine coperto dal segreto d’ufficio. Consegnava agli affiliati un file che file dell’operazione Baraonda del 2010 in cui era contenuta informativa di reato coperta da segreto istruttorio.

Tra gli arrestati c’è anche un carabiniere: Alessandro Di Mauro, 54 anni, ex comandante Stazione San Giovanni La Punta.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, si introduceva nello Sdi il sistema informatico delle forze dell’ordine ed è stato indagato per accesso abusivo al sistema informatico con l’aggravante di avere favorito la mafia.

far-br

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