Arriva da Catania la risposta all’ex presidente del Senato, Renato Schifani, che stamani ha allungato qualche dubbio sulle primarie di coalizione per scegliere il candidato governatore. Ad analizzare la presa di posizione dell’ex inquilino di Palazzo Madama e soprattutto le sue preoccupazioni è Ruggero Razza, uno dei tre coordinatori di Diventerà Bellissima, il movimento guidato da Nello Musumeci.
“Il regolamento per le elezioni primarie del centrodestra – argomenta a BlogSicilia l’avvocato Razza – sul quale si è trovata la unanime convergenza di tutte le forze politiche alternative a Crocetta, a partire ovviamente da Forza Italia, prevede un meccanismo di registrazione dei votanti, all’americana, che esclude in nuce che possano esservi infiltrazioni da parte delle organizzazione mafiose. Noi non siamo il Pd…”.
Razza evidenzia poi che “serve una presa di consapevolezza da parte della politica di fronte al fenomeno mafioso, senza timori ma con azioni positive”.
L’esponente di #Db, specificando di parlare da penalista, ritiene che il regolamento con il sistema della pre-registrazione “renderà la consultazione impermeabile ad ogni tentazione per le associazioni criminali che difficilmente saranno disponibili a commettere un reato (con pene molto severe) la cui prova sarebbe documentale e, quindi, di immediata accertabilità”.
Insomma per l’esponente di #DB, “con le primarie regionali non accadrà mai quello che si è verificato in altre occasioni alle elezioni vere e proprie e l’adesione da parte di tutti alle regole condivise ne sarà la prova regina. Chi vuole dipingere il centrodestra come succube di interessi inconfessabili sarà smentito con i fatti”.
Razza tuttavia legge le preoccupazioni dell’ex presidente del Senato come “l’espressione di uno spirito propositivo” e rilancia il modello delle primarie come “esperienza che diventerà un esempio virtuoso del quale dovrà tenersi conto per ricostruire un rapporto vivo tra società e politica, finalmente fuori dall’autoreferenzialità del recente passato”.
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