Contro il Ddl Cirinnà, ‘sentinelle’ in piazza anche a Catania. Hanno gremito piazza Università che era circondata da camionette della polizia attente che facinorosi non rovinassero la veglia.
“Le Sentinelle -ha spiegato il portavoce Vittorio Leo- sono un gruppo di persone guidate da sentimenti comuni e che non hanno alcuna associazione alle spalle. La frase di Georges Bernanos ‘Non dobbiamo essere miele della terra, ma il sale. Il sale sulla pelle brucia, ma impedisce anche di imputridire’ e’ una spinta per portare avanti il nostro sentire naturale delle cose. I figli non si comprano e ci sono cose nella vita che proprio per il loro percorso naturale, sono immodificabili, come la Famiglia e il fatto indiscutibile che un bambino nasce da un uomo e una donna”.
Durante l’ora di veglia delle Sentinelle, il gruppo Lgtb riunito in piazza Stesicoro è sceso verso il Duomo manifestando con cori ironici e aggressivi verso le persone ritte e silenziose e anche contro il gruppo contro il Family Day che si terrà a Roma il prossimo 30 gennaio, probabilmente non più in piazza San Giovanni, ma nel più capiente Circo Massimo, non è accaduto nulla di spregevole che andasse oltre i cori da circo.
“La stepchild adoption, presente nell’ articolo 5 del ddl Cirinnà – ha continuato Vittorio Leo – è una semplice e sterile compravendita di bambini e che avrà poi, la conseguente trasformazione della maternità in un bene commerciabile, con ancor più grave, la negazione del diritto del bambino ad avere una mamma. Se questo testo diventasse legge due persone adulte avrebbero il diritto, in funzione unicamente di un desiderio, di fabbricare un bambino con ovuli, utero e seme esterni, sfruttando spesso il corpo di donne straniere in difficoltà (che avvenga a pagamento o meno, resta inaccettabile) di ritornare in Italia e per poi così, vedersi riconosciuto quel bambino come figlio, quando figlio non è. Non abbiamo nulla contro le persone con tendenze omosessuali, ma è evidente che esiste una pressione potentissime delle lobby Lgbt anche in Parlamento, che con l’aiuto dei mass media, di alcuni tribunali e alcune scuole, vuole imporre il pensiero unico relativista e così cedere alla pressione di una minoranza”.
“Una legge non renderà uguali due realtà differenti, poiché non è lo Stato a rendere unite due persone, non è l’uomo a decidere l’ordine della realtà. Esiste infatti la legge naturale che viene prima di ogni legge statale a cui il diritto civile di un governo democratico dovrebbe piegarsi per evitare il prevalere dell’opinione del più forte”.
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