Quarantadue classi e 31 docenti dell’IT Archimede di Catania hanno completato il percorso di educazione alle legalità. Il momento conclusivo è stato venerdì 4 Marzo con l’incontro con Roberto Di Bella, Presidente del Tribunale per i minorenni di Catania, alla presenza della dirigente, Daniela Fortunata Vetri, e della referente al fenomeno del bullismo, Simona Spampinato, nell’Aula Magna dell’IT Archimede.

Un momento di riflessione sulla lotta alla mafia

Un’occasione importante di crescita per gli studenti dell’Archimede, di presa di coscienza dei valori della legalità ma, soprattutto, un momento di riflessione per capire che la lotta alla mafia è possibile: l’impegno e il senso di responsabilità civile del giudice Di Bella e delle associazioni di volontariato inserite nel protocollo di intesa ne sono un esempio concreto.

La lettura del libro “Liberi di scegliere” e la visione del film

Il percorso si è articolato in tre fasi. Nella prima, i docenti hanno accompagnato gli alunni in una lettura guidata del libro “Liberi di scegliere”, scritto da Di Bella in collaborazione con Monica Zappelli. Poi hanno assistito alla proiezione del film prodotto dalla Rai e tratto proprio da questa esperienza. Sia il libro che il film si sono ispirati, infatti, all’impegno del Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria, in sinergia con le altre Istituzioni dello Stato, che per prime hanno avuto l’intuizione e il coraggio di allontanare dalle famiglie mafiose i minori a rischio, sottraendoli così ad un destino che quasi certamente li avrebbe portati a seguire le orme dei padri e nello stesso tempo offrendo loro la possibilità di conoscere un altro modo di vivere.

Un protocollo d’intesa nel 2019

Nella seconda fase i docenti hanno stimolato gli studenti a riflettere sugli effetti prodotti dal contesto sociale in cui si cresce, su quanto esso possa influenzarne il futuro, e sull’importanza di scegliere percorsi di legalità.
Da questa analisi sono stati sviluppati lavori creativi prodotti dagli stessi alunni e riflessioni che sono state sottoposte al magistrato.
Roberto Di Bella ha condiviso con i giovani interlocutori tanto lo scoramento dei momenti difficili (le minacce mafiose, la diffidenza nei confronti del progetto), quanto l’emozione provata nel sentire la gratitudine delle madri di ‘ndrangheta e degli stessi ragazzi che per la prima volta hanno potuto esercitare la loro scelta. Questi minori, infatti, tutelati dal Protocollo d’Intesa siglato nel novembre 2019 presso il Ministero dell’Istruzione, hanno potuto scegliere un’alternativa di vita libera dal dolore e dalla violenza, cui sarebbero stati destinati.

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