E’ protesta a Catania per la chiusura della lo storico plesso scuola Manzoni di via Plebiscito. Malumori si sono registrati non solo fra i genitori, ma anche fra le associazione che da sempre operano nell’Antico Corso.

La notizia della serrata è stata comunicata il mese scorso dal dirigente dell’istituto comprensivo Diaz-Manzoni spiegando che le classi saranno spostaste nella sede della “Vespucci, Capuana, Pirandello” di via Marchese di Casalotto, nei pressi della stazione centrale, a più di un chilometro e mezzo dall’attuale sede della scuola e in un quartiere differente dall’Antico Corso dove la scuola Manzoni rappresenta una vera e propria istituzione.

“La chiusura della scuola Manzoni – si legge in una nota – determinerebbe per l’Antico Corso la perdita dell’unico presidio scolastico presente, aggraverebbe le già altissime percentuali di dispersione e abbandono scolastico, costituirebbe l’ennesimo diritto negato agli abitanti del quartiere”.

Le famiglie degli studenti lamentano in particolare che “non si può permettere che una decisione così pesante venga presa, ad anno scolastico avviato, ignorando le esigenze dei genitori e del quartiere”.

Critiche sono state già mosse nei confronti del  Comune di Catania, “esclusivo responsabile della gestione del patrimonio immobiliare destinato alle scuole primarie” che secondo il gruppo già battezzato ‘Assemblea in difesa della scuola Manzoni’ che ha il ‘dovere’ di assicurare l’apertura nella sua sede di via Plebiscito, nel quartiere Antico Corso.

“Chiudere una scuola in un quartiere popolare – conclude la nota – sarebbe un crimine contro la città e un attacco violento al diritto allo studio. La scuola Manzoni deve rimanere aperta per l’oggi e per il domani e deve continuare ad accogliere le bambine e i bambini, ragazze e ragazzi dell’Antico Corso”.

foto archivio