Un comunicato che suona quasi come un’ultima chiamata. L’ultimo appello. Lo mettono nero su bianco Giusi Savarino, Alessandro Aricò e Ruggero Razza, coordinatori regionali di #DiventeràBellissima che si rivolgono come sempre a tutte forze alternative all’attuale maggioranza che sostiene Crocetta, ma in realtà parlano espressamente a Forza Italia e al polo centrista, alfaniani in testa.

“In questi mesi si è fatta strategia, tecnicismo, ma noi vogliamo parlare delle cose da fare in Sicilia e per la Sicilia. E su questo si che siamo disposti ad aprire il confronto con chiunque – scrivono -. Per questo vogliamo Musumeci presidente, perché è garanzia che quel programma può attuarlo, nessun altro è mai stato proposto che avesse la sua solidità, la sua capacità amministrativa, la sua onestà e serietà. Lo dicono tutti i sondaggi, e cosa più importante, lo chiedono i siciliani”.

La nota prosegue quindi con l’invito alle forze alternative a Crocetta e al Pd che “non possono restare sorde a questo appello. Non ce ne saranno altri. Noi andiamo avanti, dopo la finta rivoluzione abbiamo il dovere di dare certezze ai siciliani. Non si può aspettare, siamo ad un paio di mesi da elezioni che segneranno o una svolta o il fallimento della Sicilia, chi si defila ora si assume la responsabilità del fallimento, non solo agli occhi della politica, ma soprattutto agli occhi dei siciliani amareggiati che cercano in noi una speranza di riscatto”.

Va sottolineato come la premessa della nota dei coordinatori di ‘diventeràbellissima’ porti come protagonista principale la Sicilia che, secondo Savarino, Aricò e Razza “viene prima di tutto e non può essere sacrificata per ragioni di equilibrio politico nazionale. Siamo ad un passo da un accordo che a molti non piace, ma che renderebbe per la prima volta la Sicilia non più a traino, ma locomotiva e protagonista della politica nazionale”.

Intanto Musumeci sta partecipando ad alcune tappe del mini tour che Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, sta tenendo in Sicilia proprio a sostegno della candidatura del leader di Diventerà Bellissima.

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