Cinque beni immobili per un valore di circa 350 mila euro sono stati confiscati dalla polizia in esecuzione di un provvedimento della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Catania ad Alfio Santangelo, di 67 anni, detto ‘U’ taccuni’, detenuto, ritenuto il capo dell’omonimo clan mafioso, articolazione della cosca Santapaola-Ercolano, che opera ad Adrano, Paternò e Biancavilla.

Secondo l’accusa il boss, sebbene detenuto in carcere per lunghi periodi, avrebbe continuato ad impartire ordini e strategie criminali agli associati mantenendo sempre il comando del gruppo. La confisca ha riguardato un fabbricato e quattro appezzamenti di terreno ad Adrano già sequestrati nel giugno 2019 in accoglimento di una proposta di misura di prevenzione patrimoniale avanzata, in forma congiunta, dal Procuratore e dal Questore di Catania.

Con lo stesso provvedimento di confisca il Tribunale ha disposto nei confronti di Santangelo l’aggravamento di un altro anno della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.Nel gennaio del 2018 Santangelo fu arrestato nell’ambito dell’operazione cd. “Adranos”. La sua cosca era stata già duramente colpita nel 2009 con l’operazione “Terra Bruciata.

Santangelo viene considerato dagli inquirenti capo indiscusso, promotore ed organizzatore dell’omonimo clan mafioso, articolazione del clan “Santapaola-Ercolano” operante prevalentemente in territorio di Adrano, Paternò e Biancavilla, territorio conosciuto in passato come triangolo della morte, sebbene detenuto in carcere per lunghi periodi, ha continuato ad impartire ordini e strategie criminali agli associati, mantenendo sempre il comando dell’omonimo gruppo, all’interno del quale militano peraltro numerosi suoi stretti parenti.
Nel gennaio del 2018, è stato tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza custodiale emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catania, per associazione a delinquere di stampo mafioso, finalizzata alla commissione di delitti contro la persona, contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, nell’ambito dell’operazione cd. “Adranos”, indagine condotta dalla Squadra Mobile di Catania e dal Commissariato di P.S. di Adrano, avviata dopo la scarcerazione, per decorrenza dei termini di custodia cautelare, di alcuni componenti della cosca Santangelo, tra i quali proprio l’indiscusso boss Alfio Santangelo ed il genero Antonino Quaceci. La cosca Santangelo, peraltro, era stata già duramente colpita nel 2009 con l’operazione “Terra Bruciata” condotta dal Commissariato di Adrano, che aveva interessato i contrapposti clan Santangelo e Scalisi per l’egemonia nella gestione dei traffici illeciti nel comprensorio di Adrano e protagonisti di una sanguinosa faida.

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