I Carabinieri della Compagnia di Catania Fontanarossa, con i colleghi del NIL e del Reggimento “Sicilia hanno ispezionato il territorio del quartiere di Librino. I servizi di controllo sono avvenuti assieme al personale dell’Asp di Catania.

Allacci alla rete elettrica ed idrica

I militari hanno sottoposto a ispezioni interi caseggiati in viale Biagio Pecorino, viale Moncada, via Scordia e Stradale San Giorgio, denunciando per furto aggravato 21 persone, tra le quali 16 uomini e 5 donne di età compresa tra i 26 ed i 67 anni. In 6 avrebbero realizzato abusivamente l’asservimento della propria abitazione alla rete elettrica ed idrica, mentre i rimanenti una di esse “soltanto”. Tra questi fruitori “totali” ci sarebbe una coppia di 31 anni lui e di 28 lei, un single di 30, tutti denunciati per invasione di edifici, i quali abusivamente avrebbero rispettivamente occupato due locali destinati a fini commerciali di proprietà dello IACP di Catania, dotandoli di ogni comfort, a costo zero.

Una parruccheria abusiva

Singolare inoltre l’utilizzo della propria abitazione da parte di una 35enne di viale Moncada, che invero l’avrebbe adibita a sala per parrucchiere, ovviamente con esborsi inesistenti almeno per quanto riguarda l’energia elettrica. Nei confronti di quest’ultima i militari hanno anche interessato l’ufficio del sindaco per l’emissione del relativo provvedimento di chiusura.

Operai in nero

L’ispezione dei lavori in corso presso un’abitazione di via Sanguinelli ha poi portato alla denuncia del proprietario e del titolare di una ditta impegnata nei lavori per violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro. Il proprietario, inoltre, si sarebbe avvalso del contributo lavorativo in nero di due operai e, per tali contestazioni, gli sono state elevate sanzioni amministrative per complessivi 14.508,00 euro, mentre l’importo nei confronti de dell’imprenditore è di 1474,00.

Carenze igieniche in un ristorante

L’attività di preparazione alimenti di un esercizio commerciale dedito alla ristorazione in via Della Concordia è stata sospesa perché i suoi locali, sottoposti a verifica sanitaria, hanno evidenziato  carenze igieniche che, pertanto, hanno determinato anche una sanzione amministrativa di 2000 euro nei confronti del titolare.