E’ la prima proposta lanciata da Franz Cannizzo, appena riconfermato alla guida del turismo di Sviluppo Mezzogiorno, l’associazione presente in tutte le regioni del sud Italia e che coopta gli imprenditori e i docenti universitari di questa vasta area geografica dell’Italia.

E’ una proposta rivoluzionaria, già studiata nel 2014 che potrebbe rappresentare un’alternativa concreta alle misure di reddito minimo nelle diverse regioni del Sud, dove esiste una maggiore concentrazione di povertà assoluta, che nel resto d’Italia e dove, questa è la convinzione di Cannizzo, è necessario rompere la lunga tradizione di assistenzialismo con cui le classi dirigenti del passato hanno allettato (e mortificato) gli elettori del Mezzogiorno.

“Una misura efficace può essere – ha dichiarato Franz Cannizzo – il cosiddetto “Maxi-job”, che è un posto di lavoro di almeno 30 ore la settimana, per diversi anni completamente esente dai pagamenti di contributi sociali e che si potrebbe riservare, inizialmente, alle aziende del turismo che aumentano l’occupazione. Non dunque – ha continuato Cannizzo – a chiunque effettui assunzioni, perchè le assunzioni possono essere semplici rimpiazzi di donne che, ad esempio, vanno in maternità o di dipendenti che vanno in pensione. Bensì a quelle imprese che, ad esempio, il prossimo anno dimostreranno di avere n dipendenti in più rispetto quest’anno. Il “Maxi-job” non costerebbe tantissimo – ha concluso il responsabile del turismo di Sviluppo Mezzogiorno – alle Casse dello Stato e potrebbe, simulando una stima realistica, generare un’occupazione di 350.000 unità di lavoro per ogni anno futuro”.