L’ipotesi – al momento non confermata dagli investigatori – è che il ritrovamento in una farmacia di Adrano, in provincia di Catania, di un gran numero di scatole di medicinali integre, ma senza fustelle possa essere alla base di una truffa ai danni del Sistema sanitario nazionale.

Il sospetto c’è. E i dubbi degli investigatori sono leciti. Perché per legge è vietato sia tenere i medicinali senza fustelle (il bollino con il codice a barre) che gli stessi adesivi, quelli che vanno applicati alla ricetta rossa del ticket. E perchè i titolari non hanno saputo ‘giustificare’ la provenienza di fustelle e scatole di medicine. 

E nella farmacia ispezionata dal Nas di Catania, i militari non solo hanno trovato medicinali senza fustelle per 20 mila euro, ma anche bollini e ricette mediche ‘sospette’.

L’indagine, coordinata dalla Procura di Catania, è solo all’inizio. Al momento nessuno risulta iscritto nel registro degli indagati.

C’è da stabilire se c’è stato qualcuno o chi abbia tratto indebitamente profitto dalla mancanza delle fustelle, ma soprattutto da ricostruire l’esatta provenienza dei farmaci e se sono stati incassati secondo i costi previsti dal Servizio sanitario nazionale.

L’ispezione del Nas, il nucleo antisofisticazione di Catania, è stata fatta con i componenti della Commissione Ispettiva di Vigilanza del Dipartimento del Farmaco dell’Asp di Catania.

Agli occhi degli investigatori non è ancora chiaro il motivo per cui quella grande quantità di medicinali senza bollino del ticket fosse accumulata in farmacia: un’anomalia sulla corretta procedura amministrativa per la dispensazione dei farmaci.

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