Quel necrologio con la scritta “anniversario” e sotto “Fiamma Tricolore ricorda Benito Mussolini” con appuntamento ad una celebrazione religiosa prevista per ieri alle 19 non è passata inosservata alla curia catanese. “La Santa Messa nella chiesa Santa Caterina a Catania, per ricordare Benito Mussolini, è stata annullata”, ha deciso l’arcivescovo Luigi Renna che ha anche disposto la chiusura della chiesa oggi pomeriggio fino a domani.

La decisione dell’arcivescovo Renna

“La decisione è motivata da monsignor Renna per evitare che a margine di una messa di suffragio ci possano essere non opportune esternazioni ideologiche che nel recente passato hanno avuto degli spiacevoli precedenti”, afferma una nota dell’arcidiocesi etnea. Ieri ricorreva l’anniversario della morte di Mussolini avvenuta il 28 aprile 1945 a Giulino, frazione del comune di Mezzegra (oggi Tremezzina), in provincia di Como, dove il fondatore del fascismo fu fucilato insieme ala sua amante Clara Petacci.

Il precedente nella stessa chiesa

C’è un precedente analogo, risalente al 28 aprile 2016, quando sempre nella chiesa di Santa Caterina venne celebrata una messa in ricordo della morte di Benito Mussolini, con tanto di saluti fascisti. In un filmato, pubblicato dal sito Meridionews, si vedono decine di persone che alla conclusione della funzione scattano sull’attenti rispondendo per tre volte «presente» ad incitazioni scandite ad alta voce da un uomo che indossa camicia e giacca nere: «Per il duce d’Italia Benito Mussolini», «Per i caduti della Repubblica sociale», «Per tutti i martiri fascisti».

Il 25 aprile a Catania

Nel giorno della festa della Liberazione, a Catania è stato bloccato lo striscione del Pd da un gruppo di attivisti che hanno contestato la presenza del partito di Elly Schlein, accusato di essere complice di scelte internazionali inaccettabili. Dura la reazione dei militanti pd per i quali “Una magnifica giornata, limpida di libertà, serrati attorno al monumento della Resistenza, sporcata dai soliti 4 dispotici che in rappresentanza solo di se stessi, fingendo di essere organizzatori dell’ANPI, hanno bloccato lo striscione del PD impedendoci fisicamente di iniziare il Corteo. Scoperti hanno poi inveito contro i compagni pretendendo che abbandonassimo il corteo”.