“Forza Italia non è l’ago delle bilancia, è il centro di questa parte moderata nel centrodestra, è l’anima vera e centrale. Oggi, con un Salvini moderato che sta studiando da uomo di Stato, come chiedevo che fosse e come gli italiani chiedono che sia, si può andare avanti molto bene, vincere e governare”.
Gianfranco Micicchè, coordinatore regionale di Fi in Sicilia e presidente dell’Ars, sceglie Catania per confermare il cambio di rotta degli azzurri in Sicilia anticipato nei giorni scorsi da BlogSicilia. Un cambio che guarda alla Lega come alleato come conferma a margine della giornata conclusiva dei lavori di Etna19 a Viagrande. “Se pensiamo a quello che hanno fatto questi ultimi governi – ha aggiunto – c’è da mettersi le mani nei capelli. Noi saremo una cosa diversa. Spero si vada a votare presto, e io ne sono convinto. La nostra sarà una vittoria abbastanza netta. Sono sereno e tranquillo. Il futuro – ha aggiunto – è nostro è degli italiani e dei moderati. Si torna alla normalità dopo le follie degli ultimi anni”.
“Salvini – ha sottolineato Miccichè – ha capito che se vuole governare deve essere un uomo di Stato, non di casini o di protesta, ma deve essere uomo di proposte. Credo che che l’abbia capito, e se è così va benissimo. Abbiamo individuato insieme la proposta del cambio sulle autorizzazioni che potrebbe essere la svolta per l’Italia: Salvini e d’accordo e Berlusconi ancora di più. Su questa strada con un programma preciso e una coalizione equilibrata possiamo andare avanti tutta la vita e credo che lo faremo”.
A chi gli ricordava i suoi duri commenti sull’allora ministro dell’Interno, l’esponente di Fi ha replicato: “E’ più pericoloso tenere in mano il mitra o dirgli stronzo? I credo tenere il mitra in mano. I miei toni sono stati di difesa su alcune posizioni, ma oggi il mondo è cambiato se le cose possono andare benissimo”.
Da Catania, dunque, parte il nuovo corso nel quale Nino Minardo sarà pontiere fra azzurri e verdi della Lega e parte anche la stagione dei congressi di Forza Italia per dare un coordinatore eletto a tutti i territori.
Ieri a metà mattinata era salito sul palco di #Etna19 il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani. “Noi siamo alternativi a Renzi e lui non ha niente a che vedere con noi. Le posizioni e l’elettorato di Renzi sono alternativi al popolo azzurro che oggi ha aperto uno straordinario cantiere di confronto e proposta a Catania”, aveva scandito a più riprese l’ex presidente del Parlamento europeo.
“Renzi dice che intercetterà i nostri voti, lo faccia. Io la sua proposta è da un mese che cerco di capirla e non l’ho capita, se non quella, per carità legittima, di salvare le poltrone di alcuni di loro. Noi facciamo proposte politiche molto precise. Forza Italia Viva? Forza Italia à viva, Renzi non lo” ha aggiunto oggi MIccichè.
Sul centrodestra e le alleanze ieri Tajani aveva agginto: “Noi siamo per il centrodestra unito, ma animato da posizioni e sensibilità che si completano. Noi e gli alleati siamo partiti diversi, il partito unico non ci interessa, ma abbiamo un minimo comune denominatore: stop alle tasse, riformare la giustizia per far tornare il Paese a crescere, sostenere le piccole e medie imprese, i commercianti, gli agricoltori, i liberi professionisti perché sono coloro che possono creare posti di lavoro. In Sicilia come in tutta Italia”.
Un percorso segnato, dunque, verso una vera rinascita del Centrodestra. Ma Miccichè ha poi calato il carico contro i 5 stelle. Le alleanze di governo “degli ultimi anni sono state delle casualità dovute alla legge elettorale che prevedeva due coalizioni, invece ne ha avute tre, ed è successo tutto il casino che è successo”.
“Io credo che torneranno ad essere due – ha aggiunto – i Cinquestelle sono in caduta libera, avevano un compito limitato nel tempo e lo hanno svolto. Hanno svolto il loro compito facendo delle cose ‘importantissime’, come il taglio dei vitalizi e dei parlamentari. Bene ora fuori dai coglioni”.
Ha poi spento sul nascere le possibili polemiche con il goerno regionale “Con il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ho un rapporto fantastico, sia personale che politico. In Sicilia, poi, se cade il governatore si va tutti a casa, perché decade anche l’Assemblea regionale. Quindi come potrei avere come obiettivo di fare del danno al governatore, sarei uno scemo. E quindi quando mi chiedono dei rapporti con Musumeci mi offendo, perché mi danno dello scemo”.
A sugellare il tutto l’intervento a distanza di Silvio Berlusconi “Nel centrodestra siamo la spina dorsale, il cuore e il cervello della coalizione. In Italia siamo unici a combattere l’oppressione fiscale, burocratica e giudiziaria. Non gli altri non ce l’hanno neanche nella loro azione politica”.
“Gli imprenditori lasciano progetti e investimenti per i tempi infiniti che occorrono per ottenere le licenze, così i cantieri chiudono perché sommersi da carte e burocrazia. E’ giunta l’ora di dire basta e di riavviare l’economia del Paese. Lo potremo fare con l’eliminazione del sistema delle autorizzazioni preventive passando a un sistema di controllo successivo”.
“Basterà avviare l’impresa – ha spiegato – senza attendere l’intervento della pubblica amministrazione, sempre rispettando le norme di legge. Poi ci sarà un controllo ex post. Questo rilancerà economia ed è al primo punto del nostro programma e creerà 800mila nuovi posti di lavoro nei cantieri per i siciliani”.
Infine sposa la battaglia sul caro voli “Da alcune settimane i nostri parlamentari della Sicilia hanno intrapreso a Roma una battaglia per ridurre i costi dei viaggi aerei. Noi abbiamo la determinazione di portare questo tema anche all’attenzione del Parlamento Europeo affinché venga garantito in tempi brevi un equo costo dei voli aerei anche ai cittadini siciliani”.
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