L’organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere si dice ‘indignata per i cinici attacchi al lavoro delle ong in mare da parte di alcuni esponenti della politica, che hanno visto nelle ultime ore un crescendo di veleni e false accuse’ e annuncia che ‘valutera’ in quali sedi intervenire a tutela della propria azione, immagine e credibilita”.
“Le accuse contro le ong in mare – afferma il presidente di Msf, Loris De Filippi – sono vergognose, ed è ancora più vergognoso che siano esponenti della politica a portarle avanti, attraverso dichiarazioni false che alimentano l’odio e discreditano ong che hanno come unico obiettivo quello di salvare vite. “È una polemica strumentale che nasconde le vere responsabilità di istituzioni e politiche, che hanno creato questa crisi umanitaria lasciando il mare come unica alternativa e hanno fallito nell’affrontarla e nel fermare il massacro”.
“Se ci fossero canali legali e sicuri per raggiungere l’Europa – aggiunge – le persone in fuga non prenderebbero il mare e si ridurrebbe drasticamente il business dei trafficanti. Se ci fosse un sistema europeo di aiuti e soccorsi in mare non ci sarebbe bisogno delle ong”.
In riferimento alle false accuse sul lavoro in mare delle ong, Msf ricorda che i soccorsi avvengono secondo il diritto del mare e dei rifugiati sotto il coordinamento e le indicazioni della Guardia Costiera italiana; che le ong non ricevono telefonate dirette dai trafficanti; che le ong lavorano in acque internazionali e solo in pochi casi eccezionali, in presenza di naufragi imminenti e sotto autorizzazione delle autorità competenti, sono entrate in acque libiche; che il lavoro di Msf in mare è sostenuto esclusivamente da fondi privati; che non ci sono prove che i soccorsi siano un fattore di attrazione; che persone disperate, torturate, afflitte da guerre, persecuzioni e povertà continueranno a partire; che fino a quando non verranno garantiti canali legali e sicuri per trovare sicurezza in Europa e un sistema europeo di aiuti e soccorsi in mare, quelle stesse persone continueranno a rischiare e perdere la propria vita nel Mediterraneo. Medici senza Frontiere esporrà il proprio punto di vista alle istituzioni il 2 maggio, nel corso di un’audizione alla Commissione Difesa del Senato.
foto archivio
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