Sulla scomparsa dell’architetto catanese Giacomo Leone, l’Ordine degli Architetti di Catania esprime queste sentite e commosse parole a firma del presidente Giuseppe Scannella.

“Lasciare questa terra – dice Scannella – è un fatto tanto naturale quanto ineluttabile, tuttavia il dispiacere e lo sgomento non riesco a mascherarli né a dominarli. Ci lascia un insigne architetto, un maestro per tanti di noi, un indomabile fustigatore delle miserie e dei miserabili che hanno ammorbato e ammorbano la nostra terra. Ci lascia un rompiscatole, come deve essere un architetto che vive, come ha vissuto Giacomo, il proprio mestiere al di là delle carte patinate e delle pubblicazioni glamour”.

“Ci lascia, mi lascia, un carissimo amico, con il quale – proprio perché della sua amicizia non formale mi ha onorato – non poche volte ci siamo confrontati criticamente. E proprio da questo dirsi le cose senza infingimenti è nata la nostra amicizia. Ricordo un “feroce” scontro epistolare sulle pagine del quotidiano cittadino di alcuni, molti, anni fa (al quale tanti contributi Giacomo ha dato, anche la sua sede) che si concluse casualmente al bar, semplicemente, con una pacca sulle spalle e un caffè. Ne sono seguiti altri, sul piano dell’onestà intellettuale, che mi hanno lasciato grandissimi insegnamenti e un grande arricchimento. Giacomo ci ha lasciato, la comunità degli architetti siciliani e italiani è più povera ma, come accade per i grandi uomini, resteranno le sue opere, resterà il suo esempio, grande, che faremo bene, è nostro dovere, a onorare con i fatti”.

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