“Se e quando verrà formalizzato l’accordo con Catania, la selezione dei reperti egizi di età ellenistica destinati alla città etnea non sarebbe superiore ai 300 pezzi, selezionati fra i materiali custoditi nei depositi e non destinati, né ora né in futuro, all’esposizione permanente del Museo Egizio”. Lo scrive sul proprio sito internet la Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino in merito al progetto di trasferimento di una selezione di reperti egizi a Catania.

La proposta della città siciliana “è stata sin dall’inizio condivisa con il Mibact, con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Torino e il Cda”, precisa ancora la Fondazione, sottolineando che “nessun accordo è stato ancora firmato e sono ancora in corso le opportune valutazioni di fattibilità del progetto”.

Lo scorso 31 gennaio, però, da Palazzo degli Elefanti è stata diffusa una nota in cui si parlava esplicitamente della sottoscrizione dell’accordo quadro finalizzato alla realizzazione di un progetto culturale per l’apertura di una sezione egizia nella città etnea. A Torino si incontrarono la presidente Evelina Christillin e il direttore Christian Greco, in rappresentanza del museo, ed  il sindaco Enzo Bianco e l’assessore alla Cultura Orazio Licandro per la città di Catania.

Il Museo Egizio, tra i dieci più visitati d’Italia, ha per altro un “fitto programma di mostre temporanee”: nel 2016 ha fatto tappa a Leiden, in Olanda, e Karlsruhe, in Germania, con esposizioni tuttora in corso.

Per il 2017, invece, la programmazione prevede San Pietroburgo e una mostra che toccherà cinque città in Cina.

“Confermo che, dopo l’accordo quadro definito a Torino il 31 gennaio scorso, le avvocature e gli uffici tecnici della Fondazione, della Soprintendenza e del nostro Comune stanno lavorando alla definizione dell’accordo conclusivo, che sarà sottoscritto in tempi brevi, per l’apertura a Catania di una sezione del Museo Egizio”.

Lo ha detto l’assessore alla Cultura Orazio Licandro ricordando come la notizia dell’accordo quadro fosse stata diffusa proprio dal Museo e anticipando che prima dell’esposizione permanente il Convento dei Crociferi ospiterà una mostra con circa trecento pezzi.