Musumeci aveva rivendicato ‘risultati significativi’ prima di affrontare il ‘nodo’ Oikos l’impianto privato per il trattamento e la gestione dei rifiuti che sorge a ridosso dei centri abitati di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia.
“E’ stata una follia autorizzare un impianto vicino a due centri abitati anche se all’epoca la legge non imponeva vincoli” aveva detto il governatore Nello Musumeci ricostruendo il percorso che ha portato l’estate scorsa alla proroga per la gestione dell’impianto per altri dieci anni, fino al 2024, senza l’aumento della cubatura e soltanto per il rifiuto secco. “Abbiamo costituito – aggiunge Musumeci – un gruppo ristretto per approfondire il tema Oikos che si è insediato il 16 agosto e che è arrivato a due conclusioni. La prima è la necessità di rivolgerci all’Anac per verificare la condotta illecita accertata dalla magistratura che comporta misure straordinarie nella gestione se c’è un rischio corruttivo. La seconda conclusione è che al di là dei pareri tecnici e dirigenziali, la distanza ravvicinata dai centri abitati non può tollerare un ulteriore utilizzo dell’impianto”.
Il governatore aveva, dunque, annunciato che “in autotutela è stato avviato un procedimento di revisione della Valutazione di impatto ambientale e un monitoraggio da parte dell’Arpa sulle misure olfattometriche che sarà concluso entro febbraio”.
Tra i lavori annunciati, finanziati con 147 milioni di euro, Musumeci ha citato la settima vasca di Bellolampo, con una capienza di 700mila metri cubi, e nuovi impianti a Castellana Sicula, Vittoria, Castel Termini, Trapani Nord e Sud, Ravanusa, Sciacca, Castelvetrano e Calatafimi Segesta.
Nel sistema dei rifiuti in Sicilia “dobbiamo impedire il monopolio, l’oligopolio ha aggiunto sottolineando di “avere rispetto per l’imprenditoria privata, quando resiste alle pressioni esterne ed è impermeabile”.
Ma che l’obiettivo della Regione nel settore impianti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti è di “arrivare al 60% al pubblico e al 40% ai privati, che adesso tratta il 70% dei rifiuti nell’Isola”. Con gli interventi attuati, ricorda, la “differenziata è passata dal 16% a oltre il 40%, nonostante a Catania e Palermo sia intorno al 16-17%”.
“Questo – aggiunge il governatore – significa che negli impianti privati arrivano meno rifiuti, grazie all’azione dei sindaci e a ordinanze restrittive emesse dalla Regione. Fermo restando che i nostri compito sono vigilanza e pianificazione, mentre spettano ai Comuni la raccolta e lo smaltimento”.
“Abbiamo commissariato la Società servizi rifiuti della Sicilia orientale – ricorda il presidente della Regione – e stiamo trovando collaborazione. Stiamo lavorando per i Centri comunali di raccolta che saranno finanziati con 25 milioni di euro”.
A Fava Musumeci non risponde più ma manda avanti il suo paladino Ruggero Razza “Mi spiace contraddire Fava, ma adesso è il caso di precisare alcune inconfutabili verità. Egli prima ha reiteratamente affermato che la Regione nulla ha fatto per dotarsi di un Piano rifiuti, mentre è stato portato a Vas in 12 mesi dall’approvazione in giunta; poi ha riferito di uno strumentale mantenimento di condizioni emergenziali per favorire interessi privati, quando da un anno (e per la prima volta dal 1999) il presidente della Regione Siciliana non firma più ordinanze contingenti e urgenti in materia di rifiuti. E ancora, ha evidenziato che nulla si è fatto per bloccare il monopolio dei privati. Ma al contrario, solo dall’insediamento del governo Musumeci, sono già 11 gli impianti pubblici per i quali è stato previsto un investimento di circa 150 milioni di euro e altri ne individuerà il commissario straordinario che, per la prima volta dalla attuazione della legge 9, sostituisce tutte le Srr inadempienti. Infine la dichiarazione odierna: il presidente Musumeci avrebbe concesso “il 9 agosto proroga per dieci anni l’autorizzazione alla Oikos”! In verità, anche uno studente di giurisprudenza conosce la differenza tra gli atti gestionali e quelli di indirizzo, che attengono a livello di responsabilità che sono autonomi e che non possono essere confusi. Insomma, se il presidente della Regione avesse partecipato e/o condizionato un atto gestionale…. avrebbe commesso un reato …!
Sui termovalorizzatori ha detto: “Non ho pregiudizio alcuno, ne sono previsti due nelle osservazioni del ministero dell’Ambiente, se ce li chiedono li prevederemo”.
Poi Musumeci ha parlato delle vicende più recenti: “Gli approfondimenti della magistratura sono garanzia per tutti, anche per il presidente della regione e per il governo, ma il coinvolgimento e’ cosa diversa. L’assessore Alberto Pierobon gode della mia incondizionata fiducia politica. Arata non ha ottenuto alcunche’ da questo governo, nonostante i suoi propositi iniziali e questa e’ la migliore delle garanzie”.
L’assessore all’Energia, Alberto Pierobon, la prossima settimana sarà sentito, come persona informata sui fatti, nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Palermo sul piano dei rifiuti regionale.
Commenta con Facebook