Gli avvocati difensori di Nino Pulvirenti e di Stefano Rantuccio, rispettivamente presidente e amministratore delegato della compagnia aerea low cost ‘Wind Jet’, discuteranno domani il ricorso davanti al Tribunale del Riesame di Catania dopo l’arresto per bancarotta fraudolenta.
I legali difensori Giovanni Grasso e Fabio Lattanzi hanno chiesto la revoca degli arresti domiciliari e del sequestro patrimoniale personale.
In sede di Riesame, domani, non si discuterà, invece, della misura interdittiva che vieta l’esercizio della professione che, per disposizioni procedurali, sarà trattata successivamente, sempre davanti al Tribunale del riesame.
Pulvirenti e Rantuccio sono stati arrestati lo scorso 29 gennaio dalla guardia di finanza etnea con l’operazione denominata ‘Icaro’.
Per l’accusa, l’inchiesta e’ coordinata dal procuratore Michelangelo Patanè e dai sostituti Alessia Natale, Alessandra Tasciotti e Alessandro Sorrentino, nel bilancio della Wind Jet sarebbero state realizzate “artificiose sopravvalutazioni operate con il contributo di società estere che, attraverso perizie di comodo, hanno gonfiato il valore delle rimanenze di magazzino per oltre 30 milioni di euro”.
Nell’estate 2012, con gli aerei a terra, a fronte di 20 milioni di euro incassati con biglietti già emessi, Wind Jet chiude non potendo più coprire le spese e 500 dipendenti sono stati licenziati.
Il fallimento e’ stato evitato con l’accesso, nel maggio del 2013, a un concordato preventivo per fare fronte a un passivo di 238 milioni di euro e a un debito con l’Erario di 43 milioni di euro.
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