Dopo la diffusione dei dati dell’Arpa sulla quantità di metano fuori dalla norma emanata dalla discarica Oikos, i comitati No Discarica stanno preparando un ventaglio di iniziative “per impedire che perdurino le criticità rilevate delle due bombe ecologiche di Tiritì e Valanghe d’Inverno“.

“La relazione presentata allo stabilimento Monaco a Misterbianco – spiegano gli attivisti Josè Calabrò e Santo Gulisano in una nota – conferma ciò che i Comitati No Discarica hanno sempre denunciato: nell’aria delle due cittadine, c’è puzza oltre i valori medi e internazionalmente riconosciuti e ci sono dosi rilevanti di metano. La concentrazione di acido solfidrico (molecola fortemente tossica anche a basse dosi) è stata rilevata costantemente, ma non è stata valutata, non avendola esaminata con strumenti idonei”.

Josè Calabrò e Santo Gulisano aggiungono che “la relazione di Brigida Finocchiaro, controfirmata dal dirigente all’Ufficio Controllo Arpa Catania dott. Roberto Grimaldi, è relativa a una valutazione chimica dell’aria del centro abitato di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. Lo studio, effettuato da ARPA Catania, mediante tecnica sensoriale olfattometrica, fa riferimento alle linee guida della Regione Lombardia dell’anno 2012, non esistendo, al momento, una specifica normativa nazionale in materia di ‘odori'”.

Per l’effettuare le misure, ci si è avvalsi del laboratorio di olfattometria del Dipartimento del Farmaco dell’Università di Catania, di strumenti dell’ARPA Siracusa e del supporto di segnalazioni di percezione di molestie olfattive da parte delle istituzioni locali e dei cittadini residenti. Sono stati individuati tre recettori di possibile interesse ai fini dello studio, due dei quali nel centro abitato di Misterbianco ed uno nel centro abitato di Motta Sant’Anastasia. L’acquisizione dei dati è iniziata il 6 luglio 2016 e il laboratorio mobile è stato mantenuto attivo sino al giorno 25 luglio scorso, il monitoraggio ha pertanto avuto una durata di 19 giorni. In particolare è stata messa in luce la variazione ricorrente della concentrazione di metano nelle ore notturne e nelle prime ore del mattino. Le oscillazioni di concentrazione rilevate sono comprese tra i valori di 2.5 e 10 volte la concentrazione media del fondo naturale.  La variazione di concentrazione di metano è stata accompagnata sistematicamente dalla concomitante variazione di concentrazione di alcuni mercaptani, molecole caratterizzate da un odore nauseabondo.

“Intanto, – concludono Josè Calabrò e Santo Gulisano – per la costante ‘emergenza’ in tutta l’isola, Valanghe d’Inverno continua ad abbancare rifiuti “tal quale” o con un trattamento di bio-stabilizzazione non idoneo a rendere inerti i rifiuti, creando l’altro mostro oltre quello che da anni ammorba da contrada Tiritì. In questo panorama che non promette nulla di buono per le due comunità di Motta e Misterbianco, le uniche soluzioni possibili e non più rinviabili sono: la bonifica di Tiritì, la chiusura e la bonifica di Valanghe d’Inverno”.