Oggi gli studenti di diverse scuole di Catania hanno protestato davanti all’Ufficio Scolastico Regionale, in seguito alla morte di Lorenzo Perelli, studente di Udine schiacciato da una trave d’acciaio durante il suo ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro.

La protesta: il 28 gennaio Studenti in piazza

“Non si può morire di scuola-lavoro”, recita lo striscione esposto dagli studenti, che scenderanno in piazza in tutta Italia il prossimo 28 gennaio.

La tragedia che scuote la scuola

La vittima della tragedia che scuote il mondo della scuola è Lorenzo Parelli, studente di 18 anni dell’Istituto Bearzi di Pavia di Udine, rimasto schiacciato – venerdì 21 gennaio – da una trave d’acciaio durante un tirocinio in una fabbrica. Era l’ultimo giorno dello stage gratuito all’interno della Burimec, una fabbrica sita a Lauzacco, una frazione del comune di Pavia di Udine, in Friuli.

La Procura di Udine ha aperto un procedimento per l’ipotesi di omicidio colposo al momento a carico del legale rappresentante, come datore di lavoro. La Procura sottolinea la “necessità di svolgere attività di accertamento irripetibile nelle forme garantite di legge, al fine di addivenire ad una compiuta ricostruzione della dinamica dell’infortunio mortale”.

Lorenzo era residente a Castions di Strada (Udine). La caduta della pesante putrella ha ucciso lo studente all’istante.

“Non è un incidente”

«La morte di Lorenzo non è un incidente» – dichiara Diego D’Urso, tra i promotori della protesta – «in questi anni si sono già verificati gravi incidenti che hanno coinvolto studenti in stage PCTO, ma non è stata presa alcuna misura che tutelasse la loro sicurezza o che mettesse in discussione il sistema dell’alternanza scuola-lavoro».

“Non si può morire a 18 anni”

«Non si può morire a 18 anni lavorando gratis dentro un’officina» – continua D’Urso – «Oggi i ministri del Governo Draghi piangono lacrime di coccodrillo, mentre stanziano altri miliardi per finanziare il sistema dell’alternanza scuola-lavoro con il PNRR. Tutte le forze politiche che hanno sostenuto e votato la “Buona Scuola” hanno pesanti responsabilità su questa situazione. È un sistema marcio quello che insegna a milioni di giovani che è normale lavorare gratis senza diritti e sicurezza, per abituarli a un futuro di sfruttamento e miseria. Per questo manifesteremo venerdì 28 gennaio ore 9.30 a Piazza Roma, come in decine di città italiane. Invitiamo tutti gli studenti e i lavoratori a unirsi alla nostra protesta, perché c’è in gioco la nostra vita e il nostro futuro. La morte di Lorenzo non passerà sotto silenzio».