Cambia la mappa delle autorità portuali in Italia. Perde autonomia il porto di Catania: a differenza di quanto erroneamente indicato nel primo comunicato del ministero dei Trasporti, infatti, la città etnea rientrerà nell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia Orientale con sede ad Augusta.
Una decisione che sta scatenando non poche critiche soprattutto da parte delle forze d’opposizione che ritengono la scelta dell’esecutivo nazionale una sorta di declassamento per il porto di Catania.
Palermo, infatti, sarà capofila dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia Occidentale, che include Trapani, Termini Imerese e Porto Empedocle, mentre Messina, con Milazzo e Tremestieri – insieme ai porti calabresi di Gioia Tauro, Reggio Calabria, Villa San Giovanni, Crotone, Corigliano Calabro, Taureana di Palmi e Vibo Valentia – troverà posto all’interno della nuova Autorità dello Stretto, la più grande tra le nuove authority italiane con sede a Gioia Tauro.
Come infatti previsto dalla riforma approvata dal Consiglio dei Ministri, le authority saranno riorganizzate in quindici Autorità di sistema portuale – a fronte delle 24 esistenti prima dell’approvazione del decreto presentato dalla ministra per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione Marianna Madia – con un taglio annunciato di 270 “poltrone” nei porti.
Tre sono gli obiettivi principali: far ripartire gli investimenti, migliorare il coordinamento tra le autorità e ottimizzare risorse e procedure, a vantaggio di cittadini e imprese.
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