Blocco di tutte le attività del teatro a partire dalle rappresentazioni in programma stasera allo Stabile ed al ‘Musco’. Lo ha deciso a maggioranza l’assemblea dei lavoratori del Teatro Stabile di Catania che da oggi sono in assemblea permanente e in occupazione al Verga.

All’incontro hanno partecipato il presidente Salvatore La Rosa, il suo vice Jacopo Torrisi ed il direttore Giuseppe Dipasquale, ma sono stati i dipendenti dell’ente a decidere in autonomia di interrompere ogni attività a causa della grave crisi economica. Ai lavoratori devono essere ancora corrisposte diverse mensilità (sarebbero cinque).

Una scelta che era nell’aria, ma che solo stamani ha assunto il crisma dell’ufficialità. Salta, quindi, l’ultima replica di Lear e si annunciano criticità per la tournee dello stesso spettacolo che è in coproduzione con lo Stabile di Napoli: le scene della rappresentazione rimarranno montate sul palco del teatro catanese a causa dello sciopero.

Stop anche  allo spettacolo in scena al Teatro Musco ‘Sabbie mobili’ di Mimmo Trischitta e rischia di saltare anche ‘Il prezzo’ con Umberto Orsini e Massimo Popolizio che martedì dovrebbe debuttare al Verga dove è in corso l’occupazione.

Ma si ferma anche l’allestimento delle scene di ‘Casa di Bambola’ in programma in maggio.

La Cisl, attraverso il segretario Fistel Antonio D’Amico lamenta “anni di cattiva gestione sfociati decreti ingiuntivi, pignoramenti, sfratti e debiti Inps. Negli ultimi 3 anni abbiamo avuto in tutto 12 mesi di ritardi nel pagamento degli stipendi e da stamattina il teatro è occupato”.

Il sindacato chiederà a breve l’istituzione di un tavolo straordinario di crisi. 

Solidarietà ai lavoratori del teatro Stabile di Catania è stata espressa dalla presidente della Commissione Ue all’Ars Concetta Raia che ha lanciato un appello al presidente della Regione e al sindaco di Catania “perché istituiscano un tavolo tecnico di confronto con i vertici dell’ente e si trovino strategie di uscita dall’impasse in versa il teatro, tanto definitive quanto orami improrogabili”.

Anche Marco Forzese (Udc) chiede un intervento congiunto di Regione e Comune e in una nota parla di “ennesima umiliazione subita dal Teatro Stabile che impone una seria riflessione sui teatri siciliani, rispetto alla cui gestione ho già chiesto da tempo l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta. Soltanto così -afferma il deputato regionale – sarà possibile fare luce su atti illegittimi che sono stati commessi nell’ambito della gestione dello stesso Teatro Stabile di Catania, un’autentica istituzione destinata ad epilogo triste”.

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