Il movente nell'ordinanza di custodia

Omicidio cimitero Catania, a Catania l’interrogatorio del sottufficiale accusato di aver ucciso la madre

Sarà interrogato giovedì 1 giugno nel carcere di piazza Lanza, nel quale è stato rinchiuso, Antonio Fabio Matà, il sottufficiale della Marina accusato di avere assassinato, il 7 gennaio del 2014, sua madre Maria Concetta Velardi mentre pregava sulla tomba del marito.

Il gip Alessandro Ricciardolo ha fissato per le 10 l’interrogatorio assieme al suo legale, l’avvocato Maurizio Magnano di San Lio che, da quasi un anno, lo difende. Il pm dell’inchiesta è il sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Sturiale.

E’ stato proprio il gip Ricciardolo a scrivere nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, con cui ha stabilito la detenzione di Angelo Fabio Matà,  il movente del delitto secondo una attenta ricostruzione della squadra mobile della questura, coordinata dal pm Giuseppe Sturiale.

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“E’ stato accertato che Angelo Fabio Matà – scrive il Gip – a seguito di un’accesa lite con la madre ha avuto una violentissima reazione frutto del rancore a lungo covato della madre e che aveva generato in lui uno stato di disagio, disagio in quei giorni accentuato dalla necessità di organizzare, come promesso alla fidanzata, un incontro pacificatore tra i genitori di quest’ultima e sua madre (da molto tempo in freddo) per il 12 gennaio compleanno di Francesca, preparatorio all’annuncio dell’intenzione della coppia di andare a convivere”.

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