Avrebbe ucciso il fratello settantenne Angelo e percepito illecitamente la pensione di invalidità del congiunto, scomparso nel novembre del 2015 e il cui corpo non è stato trovato. E’ l’accusa contestata dalla Procura di Catania a Salvatore Angemi per il quale ha chiesto il rinvio a giudizio per abbandono di incapace, omicidio e truffa all’Inps.

La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata dal procuratore Carmelo Zuccaro e dal sostituto Fabrizio Aliotta. L’udienza preliminare si terrà 30 gennaio prossimo davanti al Gup Rosa Alba Recupido. Altri tre fratelli e una sorella della vittima e dell’imputato si costituiranno parte civile nel procedimento, rappresentati dall’avvocato Dario Pastore. “In sede di udienza preliminare – anticipa il penalista – chiederemo alla Procura di contestare anche il reato di occultamento di cadavere”. Dalla scomparsa di Angelo Angemi si era occupata anche la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ di Raitre.

Angelo Angemi è scomparso da Catania dal novembre del 2014, e non del 2015, come era stato reso noto precedentemente. Secondo la ricostruzione degli altri familiari, assistiti dall’avvocato Pastore, Salvatore avrebbe comunicato ai due fratelli e alla sorella che abitano a Catania che lo avrebbe portato a Torino, dove vive un altro loro fratello. Da allora non avrebbero più ricevuto sue notizie.

A Natale i fratelli di Catania hanno chiamato a Torino per fare gli auguri di buone feste e hanno scoperto che in Piemonte Angelo non era andato e che non erano al corrente dell’annunciato trasferimento. Secondo quanto si è appreso, Salvatore Angemi, avrebbe detto ai congiunti di avere perso le tracce del fratello a Messina. Una denuncia di scomparsa è stata firmata nel gennaio del 2015 (e non del 2016) a Catania, e la Procura ha aperto un’inchiesta. Secondo l’accusa, Salvatore potrebbe avrebbe ucciso il fratello e continuato a incassare la sua pensione di invalidità, ma non è escluso che Angelo sia morto per cause naturali ma che lui abbia continuato a fare finta di ‘tenerlo in vita’ per potere, secondo questa tesi, truffare l’Inps.