I Carabinieri di Catania Piazza Verga hanno applicato la misura cautelare del divieto di avvicinamento ad un uomo di 42 anni di Catania, indagato per i reati di sequestro di persona, atti persecutori e lesioni personali aggravate, commessi ai danni della fidanzata di 23 anni. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica etnea.
Le indagini sono state coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere. I carabinieri hanno messo in luce come l’uomo avesse posto in essere, in 8 mesi violenti ed ossessivi comportamenti che avevano minato la serenità psicologica della vittima provocandole in più occasioni lesioni personali.
La coppia, in particolare, aveva allacciato una relazione sentimentale sin dallo scorso mese di agosto ma il rapporto poi era stato interrotto dalla donna. L’uomo non si era rassegnato alla fine della loro relazione e ha iniziato a controllare in modo ossessivo la donna facendole appostamenti sul posto di lavoro, ponendo in essere immotivate quanto plateali scenate di gelosia costellate da insulti e violenze culminate in un episodio di aggressione avvenuto lo sorso mese di gennaio.
In particolare l’indagato, nel corso di una lite avrebbe afferrato per i capelli la donna, l’avrebbe schiaffeggiava e l’avrebbe presa a calci nel fianco, facendola rovinare a terra e provocandole lesioni fisiche refertate dai sanitari del pronto soccorso dell’Ospedale Garibaldi Centro di Catania con una prognosi di dieci giorni.
In seguito però, l’apparente mutato atteggiamento dell’uomo aveva indotto la donna a riallacciare il rapporto sentimentale ma, ben presto, questa scelta si rivelò ancora una volta sbagliata in quanto i comportamenti violenti e ossessivi riaffioravano, circostanza che ha indotto la vittima a chiudere definitivamente il loro rapporto.
Ma nemmeno stavolta la decisione è stata accettata dall’uomo, che ha ricominciato ad assillare e a minacciare la donna con messaggi sul cellulare dal contenuto intimidatorio. In particolare utilizzava fotografie scattate alla fidanzata in momenti d’intimità quale foto da abbinare al proprio profilo su whatsApp (e quindi a tutti visibili), minacciandola inoltre di inviare materiale fotografico compromettente a sua madre ed ai loro amici.
L’uomo perseguitava la donna anche alla presenza della madre. In particolare il 24 aprile scorso l’indagato privo di patente di guida, a bordo di uno scooter ha raggiunto il negozio dove lavorava la vittima e dove in quel momento si trovava anche la madre e contro le stesse ha rivolto offese. Non contento, ha aggredito la la ragazza lanciandole contro degli oggetti ed impedendo alle due donne di fuggire dal negozio bloccandone la porta d’uscita. La donna è dovuta ricorrere alle cure dell’ospedale.
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