Un pestaggio per punirli e per recuperare a loro modo un credito per un lavoro svolto e non pagato. Questi i contorni di una storia di violenza su cui hanno fatto luce i carabinieri di Gravina di Catania e la Procura a distanza di quasi due anni. I magistrati distrettuali della Repubblica etna hanno in qualche modo ricostruito quando accaduto nell’ambito di indagini su una rapina aggravata ai danni di due catanesi di 23 anni. Ad essere stata richiesta e ottenuta un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due pregiudicati anch’essi catanesi di 35 e 36 anni. Ad averla autorizzata il giudice per le indagini preliminari.

Altri autori ancora ricercati

Le indagini coordinate dalla Procura di Catania hanno fatto luce su quanto sarebbe accaduto e di cosa si sono resi responsabili i due uomini arrestati. Pare comunque che a questo pestaggio abbiano partecipato altre persone che però non sono state ancora identificate. Entrambi i due ammanettati non sono stati ancora sentiti dagli inquirenti per fornire la loro versione dei fatti.

La ricostruzione dei fatti

I due giovani di 23 anni in particolare, il 6 marzo dello scorso anno avevano riferito all’operatore del 112 di essere stati rapinati da quattro individui a bordo di due motociclette. Hanno sostenuto che i malviventi si sono affiancati alla loro vettura in una via secondaria di Gravina di Catania dove li avrebbero costretti a fermarsi.

La violenza

Una volta bloccati i due 23enni erano stati percossi e rapinati della somma di 2 mila euro, nonché di un telefono cellulare e di alcuni monili d’oro. Il minuzioso riscontro delle dichiarazioni delle vittime, nonché l’analisi della messaggistica dei telefoni cellulari, ha consentito ai militari di appurare che la rapina era da ricondursi ad una sorta di “recupero crediti” correlato ad una prestazione lavorativa.

Il movente

Le due vittime avrebbero infatti procacciato la manodopera e, quindi, fornito l’incarico lavorativo ai due malviventi consistente nello sgombero di un’immobile. Il lavoro non sarebbe però stato retribuito nell’immediatezza, così generando malumore al punto da far organizzare dagli stessi arrestati e dai loro complici questa spedizione punitiva. Il 35enne e il 36enne sono stati rinchiusi nelle carceri di Noto e Ragusa.

 

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