Confermata la custodia cautelare in carcere per il sospettato del violento pestaggio di cui è rimasto vittima un turista a Catania. Gli inquirenti hanno incrociato una serie di testimonianze che inchiodano un giovane straniero alle sue responsabilità. La vittima è ancora in fin dita a causa della violenta botta in testa subita per la rapina. Ma ci sarebbero anche le telecamere di videosorveglianza che confermerebbero al momento la ricostruzione dei fatti. Il movente dell’aggressione sarebbero quello della rapina di un telefono cellulare. Ancora una volta ad emergere contesti estremamente degradati, dove al vita di un uomo è spesso considerata meno importante di un telefono o di qualche oggetto prezioso.

La decisione del Gip

Il gip di Catania, accogliendo la richiesta della Procura, ha convalidato il fermo del giovane extracomunitario. La squadra mobile della questura lo aveva fermato perché ritenuto autore della rapina del 12 maggio scorso, in centro città, a un turista polacco di 35 anni. La vittima è ancora ricoverata in gravi condizioni in ospedale. Il giudice ha emesso nei confronti dell’indagato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per rapina, percosse, lesioni gravissime e omissione di soccorso.

La ricostruzione della violenza

Secondo l’accusa, il magrebino, avrebbe colpito al volto la vittima per rubargli un Iphone. Il turista, la seconda volta, sarebbe caduto a terra sbattendo violentemente la testa riportando un’emorragia celebrale “in atto da verosimile aggressione fisica”. Il 35enne è stato sottoposto a intervento chirurgico ed è ancora ricoverato con la prognosi riservata.

Testimonianze incrociate

La polizia, incrociando testimonianze, esaminando le immagini di sistemi di video sorveglianza di interesse e controllando i social network, ha individuato il presunto responsabile della rapina. Il giovane è stato fermato la sera del 15 maggio con ancora gli indumenti indossati il giorno della rapina. Ha tentato la fuga per due volte, opponendo resistenza agli agenti della squadra mobile che, dopo averlo bloccato, hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche.

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