E’ stato rimosso il murale che era comparso qualche giorno fa nei pressi di piazza Dante a Catania che raffigurava un giovane della malavita ucciso in uno scontro a fuoco due anni fa. Per l’esattezza era stato raffigurato il volto di Vincenzo Scalia, ucciso l’8 agosto del 2020 a Librino durante una sparatoria in cui si fronteggiarono due gruppi mafiosi contrapposti. La vittima era legata al mondo della malavita catanese e proprio per questo fu uccisa per un regolamento di conti tra famiglie appartenenti a gruppi contrapposti della criminalità catanese.

La supervisione dei carabinieri

Il “dipinto”, realizzato tra le vie Idria e Biblioteca nei pressi di Piazza Dante, è stato rimosso da alcuni incaricati del Comune alla presenza dei carabinieri insieme ai colleghi della polizia di Stato. Le forze dell’ordine hanno assicurato il regolare svolgimento delle operazioni, a seguito di richiesta avanzata al Comune di Catania dal comando compagnia carabinieri di Piazza Dante. In relazione all’imbrattamento del muro è stata inoltre informata l’autorità giudiziaria.

Nei giorni scorsi le richieste di condanna

Proprio per quel fatto di sangue nei giorni scorsi sono arrivate le richieste di condanna per tutti i 16 presunti appartenenti al clan Cappello, con pene comprese tra 8 e 18 anni, per complessivi 247 anni di reclusione. Ad averla avanzata la Procura di Catania al Gup Ivana Cardillo nel processo, celebrato col rito abbreviato, scaturito dalle indagini dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale sulla sparatoria tra organizzazioni criminali contrapposte dell’8 agosto 2020 nel popoloso rione di Librino.

Lo scontro a fuoco

Nello scontro armato, tra esponenti del gruppo dei Cursoti milanesi e del clan Cappello, morirono Luciano D’Alessandro, di 48 anni, e Vincenzo Scalia, di 29, e rimasero ferite quattro persone. Un altro procedimento, col rito ordinario, è pendente davanti la quarta Corte d’assise di Catania. Il processo è stato aggiornato al prossimo 16 maggio con le discussioni da parte degli avvocati difensori.

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