“Al sindaco di Catania Salvo Pogliese voglio far pervenire il mio personale pensiero di amicizia. Egli è una persona che si è spesa con affetto per la propria città, senza pensare un solo istante a lasciare il Parlamento Europeo per immergersi in una difficile impresa”.

A dirlo è il Presidente della Regione Nello Musumeci poche ora dopo la devastante sentenza sulle spese pazze all’ars che lo condanna a 4 anni e 3 mesi e di fatto avvia il percorso per la decadenza da sindaco che partirà probabilmente con una immediata sospensione dalla carica “Oggi la Città sta affrontando un percorso di risanamento, al quale il Governo della Regione non ha fatto mai mancare il proprio sostegno. Si rispetta sempre ogni sentenza – aggiunge Musumeci – ma proprio il rispetto delle sentenze e dello Stato di diritto mi impone di augurare a Salvo, con l’amicizia di sempre, di poter il prima possibile vedere riconosciute le proprie ragioni”.

Traspare anche dalle parole di Musumeci la stessa amarezza di cui parla il medesimo sindaco di Catania. Una sentenza che non può lasciare indifferente lo stesso Salvo Pogliese che a distanza di poche ore interviene sulla vicenda “Non posso nascondere enorme amarezza e grande delusione per una sentenza che trovo assolutamente ingiusta. Ma da uomo delle istituzioni la devo accettare e rispettare. Nella mia vita mi sono sempre comportato da persona perbene e onesta interpretando i ruoli, che i catanesi e i siciliani mi hanno affidato, con grande generosità, passione e infinito amore per la mia terra e per la mia Catania a cui sono visceralmente legato. Lo stesso amore che due anni fa’ mi ha portato a lasciare un prestigioso ruolo al parlamento europeo per servire la mia città (in dissesto e con 1.580.000 di euro di debiti ereditati ), con una contestuale decurtazione della mia indennità dell’80% e rinunziando alle tutele giuridiche che quel ruolo mi avrebbe garantito”.

“L’ho fatto perché sono assolutamente certo della mia correttezza etica e morale – continua Pogliese -. Ho affrontato il processo con grande dignità, con documenti alla mano, e con decine di testimoni che hanno puntualmente confermato la correttezza del mio operato e l’assoluta “unicità” di chi ha anticipato ingenti risorse personali per pagare gli stipendi e il tfr dei dipendenti del proprio gruppo parlamentare e le spese di funzionamento, cosa mai accaduta all’Ars e in qualsiasi altro parlamento”.

Il primo problema, adesso, sarà quello dei tempi per l’appello “Prendo atto con grande delusione che ciò non è bastato a convincere chi doveva giudicarmi. Auspico che l’appello a questa ingiusta sentenza sia quanto prima, affinché possa finalmente trionfare la giustizia e si possa dare la giusta rivincita a chi da oltre trent’anni, insieme a tanti amici e simpatizzanti, è stato sempre in prima linea per i valori dell’etica e della morale pubblica”.

E le opposizione sono giuà all’attacco e chiedono a Pogliese di dimettersi subito per consentire nuove elezioni invece di lasciare la città senza guida per mesi se non anni ma anche il commissario di Forza Italia a Catania difende il sindaco “Fin dall’inizio siamo stati al fianco del sindaco Salvo Pogliese, l’uomo giusto per giocare e vincere la sfida del rigore, del risanamento e del rilancio della città di Catania – dice Marco Falcone -. Questa è una strada ormai ben tracciata e che sta già dando i risultati attesi, una strada che certamente non si interrompe oggi. Siamo di fronte a una sentenza che auguriamo al primo cittadino di poter ribaltare al più presto in sede d’appello, facendo valere le proprie ragioni. Al sindaco e all’uomo Pogliese va tutto il convinto sostegno di Forza Italia a Catania e provincia. Il nostro movimento, così come l’intero centrodestra etneo, è chiamato a stringersi saldamente attorno al progetto di buongoverno che insieme stiamo costruendo giorno dopo giorno”.

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