E’ polemica a Catania dopo lo sfratto notificato stamani al Teatro Stabile di Catania per la storica Sala Musco. Ad insorgere sono i sindacati che parlano, a più riprese, di “un altro preoccupante segnale dell’agonia di un’istituzione culturale catanese e siciliana”.

Il segretario generale della Uil di Catania, Fortunato Parisi e il segretario territoriale Uilcom, Giovanni Nicotra hanno chiesto l’intervento del  sindaco Enzo Bianco “per individuare margini di trattativa con la famiglia proprietaria della sala di via Umberto e, soprattutto, per assicurare futuro allo Stabile”.

La Uil considera lo sfratto “una nuova umiliazione” per  ” i lavoratori dello Stabile che si erano recati al lavoro ma sono stati costretti a lasciare il Musco per l’intervento dell’ufficiale giudiziario”.

Anche Ugl e Cisl, ricordando che i locali di Via Umberto erano in locazione da oltre 50 anni ed è stato ‘cancellato un pezzo di storia’: “Questa mattina – si legge in una nota congiunta siglata dai segretari di Fistel Cisl e Ugl Spettacolo, rispettivamente Antonio D’Amico e Cosimo Fichera – un nuovo atto di quella che non è affatto una piece teatrale ma una palese realtà i cui protagonisti sono ancora una volta le maestranze”.

I sindacati, poi, rimarcano la necessità di garantire al più presto una guida già individuata in Giorgio Pace che è stato nominato commissario straordinario: “Facciamo un accorato appello alla commissione “Affari istituzionali” dell’Ars affinché ratifichi la nomina di Pace, la cui operatività è vitale per il futuro dell’ente teatrale, nonché alla Regione ed al Comune perché facciano la loro parte istituendo un tavolo di crisi permanente a supporto della gestione commissariale per dar corso agli atti improcrastinabili ed urgenti necessari per scongiurare colpi di scena come quello odierno”.