Mentre a Palermo scoppia un altro terremoto nel centrodestra, con l’arresto avvenuto nelle prime ore di questa mattina di un altro candidato alle Regionali, nel catanese la tempesta iniziata ieri non si è ancora placata. Tutto è iniziato con l’arresto della candidata di Fratelli d’Italia Barbara Mirabella, ex assessore alla Cultura della giunta Pogliese, finita ai domiciliari per l’ipotesi di reato di corruzione.

Coinvolto anche l’ex rettore di Catania

L’inchiesta è stata condotta da Carmelo Zuccaro. L’ex rettore dell’Ateneo catanese Francesco Basile ha ricevuto una misura interdittiva della sospensione per 12 mesi dall’incarico di direttore della UOC di Clinica Chirurgica del Policlinico. Sarebbe coinvolto in 14 episodi di falso, due di corruzione e due di concussione.

I nomi degli indagati

Tra gli indagati c’è anche Giovanni trovato, raggiunto dalla misura interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriali nel settore delle forniture ospedaliere e di assumere uffici direttivi nelle persone giuridiche o imprese che operano nel medesimo settore per la durata di 12 mesi, in relazione al reato di corruzione. Assieme ai Mirabella, Basile e trovato ci sono altri nomi che figurano nel registro degli indagati, tra cui i chirurghi Roberto e Salvatore Ciuni, di 37 e 72 anni, il chirurgo Giuseppe Giulla di 66 anni, Eugenio Marzuillo e Sabrina Rubeo, amministratori della New Congress srl, Luigi Piazza, 61 anni, Giuseppe Pecorella, 73 anni, tutti e due chirurghi.

Le indagini e le accuse

Le indagini seguono due filoni d’inchiesta che vedono coinvolto’ex rettore Basile. Il primo si concentra sul reparto diretto dal docente mentre il secondo vede anche la candidata di Fratelli d’Italia Barbara Mirabella finita ai domiciliari. Quest’ultima compare nelle carte dell’inchiesta sul 123esimo congresso nazionale della Società di chirurgia. Basile è il presidente. Secondo i Pm, Basile avrebbe permesso a due medici in quiescenza da qualche anno, di continuare a utilizzare i  laboratori, le sale operatorie, materiali e dei lavoratori dell’ospedale.

Interventi eseguiti da medici in pensione

Gli interventi eseguiti sarebbero stati inseriti nel programma operatorio ufficiale con il benestare di Basile. I medici in pensione non comparivano nelle cartelle e la firma del medico era quella di un collega che sarebbe stato compiacente. Sarebbero 14 gli interventi eseguiti scoperti nel periodo d’indagine.

Le accuse alla candidata

Barbara Mirabella però compare nell’ambito delle indagini sul congresso di chirurgia. Gli investigatori hanno ricostruito i contatti tra Basile, gli amministratori della New Congress srl e la stessa candidata di Fratelli d’Italia, allora assessore alla Cultura di Catania. Si sarebbe cercato di ottenere l’aiuto della Mirabella. E gli amministratori della società avrebbero pagato 10mila euro alla società expo srl della quale era socia la stessa Mirabella per la prestazione di “servizi non necessari”, come scrive la procura.  Nelle fasi antecedenti al congresso, sarebbero emerse condotte concussorie in capo a Basile, inoltre, nei rappresentanti di sue azienda farmaceutiche per ottenere i finanziamenti per l’organizzazione del congresso mediante la presunta minaccia della sospensione da parte del Policlinico degli acquisti di prodotti che fornivano le aziende.

La difesa della Mirabella

“Constato che il provvedimento è stato emesso ed eseguito a pochi giorni dal voto e, fermo restando le valutazioni giuridiche sul reato che faremo nelle sedi opportune, che la misura cautelare per l’episodio contestato mi sembra eccessiva”. Lo ha detto l’avvocato Enrico Trantino in merito all’arresto ai domiciliari per corruzione eseguito dalla squadra mobile di Catania per la sua assistita, la candidata di FdI alle Regionali, Barbara Mirabella.