Dalle prospettive dell’accordo quadro per il pubblico impiego, alla stabilizzazione dei precari: quattro anni di mobilitazioni, contrattazioni e risultati ottenuti.

Saranno analizzati nel 5° congresso della Cisl Funzione pubblica di Catania, che si terrà lunedì 20 febbraio, all’Hotel Nettuno. Saranno rinnovati gli organismi istituzionali e eletta la nuova segreteria.

“Sono stati anni – ricorda Coco – nei quali abbiamo registrato un vero cambio di passo, alla ricerca delle soluzioni migliori per valorizzare i dipendenti e contemporaneamente affrontare le specifiche necessità delle strutture. Senza bandiere politiche, senza il clamore delle piazze, come ricercatori sociali del lavoro pubblico, abbiamo sempre cercato le buone pratiche, ma anche denunciato le numerose situazioni di spreco, di inefficienza e di inadeguatezza. Le prospettive per il pubblico impiego sono tutte nelle novità dell’accordo sottoscritto a novembre del 2016 e che auspichiamo porti finalmente al rinnovo del contratto fermo da oltre sette anni”.

“Tra i risultati ottenuti – aggiunge – ricordo, pur nelle generali difficoltà in cui versano gli enti locali, e specialmente il Comune di Catania, l’approvazione dei contratti integrativi e dei contratti per la Dirigenza, attraverso i Piani di fabbisogno triennali del personale abbiamo potuto pianificare, in tanti casi, i percorsi di stabilizzazione dei precari. Nella Sanità, la fine del precariato per 79 lavoratori ha segnato una svolta. Tante cose restano da fare, e noi  faremo da pungolo perché la politica trovi soluzioni adeguate attraverso la contrattazione con le forze sociali”.

Aprirà i lavori la relazione di Armando Coco, segretario generale della Cisl Fp di Catania. Interverranno Maurizio Attanasio, segretario generale Cisl Catania, Gigi Caracausi, segretario generale Cisl Fp Sicilia, Mimmo Milazzo, segretario generale Cisl Sicilia.

È previsto l’intervento istituzionale di Enzo Bianco, sindaco di Catania e della Città Metropolitana.

Saranno presenti, inoltre, i rappresentanti istituzionali dei 58 Comuni e degli enti pubblici dell’area metropolitana etnea.