“Una circolare del Comune di Catania vieta fino al 31 gennaio, a motivo del Covid qualunque manifestazione di piazza, di qualsiasi tipo. Viene quindi abolita la possibilità di vedersi domani, in piazza Università per esprimere il nostro personale disgusto per una eventuale elezione di Berlusconi al Quirinale“. Lo scrive su Facebook padre Salvatore Resca, vice parroco della “Parrocchia Santi Pietro e Paolo” di Catania, da sempre prete in prima linea impegnato contro la mafia e la corruzione.
La protesta congelata
“Speriamo ed agiamo perché vengano tempi migliori – prosegue padre Rasca sui social – . Vi prego di condividere questa notizia con tutti coloro che avevano espresso la loro intenzione di essere presenti alla manifestazione” in programma domani alle ore 18,00. La protesta contro l’ex premier, leader di Forza Italia.
L’ordinanza del Comune di Catania
Vista la quarta ondata di Covid, il Comune etneo aveva pubblicato una ordinanza per frenare i contagi: «Ritenuto che già a decorrere dal mese di dicembre 2021 si è registrato un aumento del contagio su tutto il territorio nazionale tale che il Governo ha emanato il D.L. n. 221 del 24 dicembre 2021 al fine di adottare specifiche misure (alcune delle quali di durata temporanea come l’obbligo di indossare la mascherina FFP2 all’aperto fino al 31 gennaio 2021 ed il divieto di fare svolgere eventi, manifestazioni e concerti in spazi aperti che implichino assembramenti fino al 31 gennaio 2022), con il dichiarato fine di contrastare la diffusione del contagio e invertire il trend della crescita che ha registrato picchi di innalzamento nel periodo delle festività natalizie…» e quindi con essa vieta le manifestazioni all’aperto.
La corsa per il Quirinale
Il centrodestra candida Silvio Berlusconi al Quirinale come la figura ‘adeguata’ all’incarico per l’Italia. Ma chiede al leader di Forza Italia di sciogliere la riserva in base alla verifica dei numeri che si potrà fare la prossima settimana. “Servono certezze prima di dare il via libera”, fanno sapere Salvini e Meloni.
Il Pd si dice “deluso e preoccupato”. “Il candidato deve essere unitario, non un capo politico”, afferma Enrico Letta. Conte ribadisce il no del M5s al Cav.
Renzi: “pronti a votare un nome di centrodestra, ma non Berlusconi”. Il voto è previsto il 24 gennaio alle 15.
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