Mariana Ozsvat, romena di 33 anni è stata arrestata da agenti della Squadra mobile per sfruttamento della prostituzione minorile.
E’ stato un suo connazionale su segnalazione della figlia sedicenne costretta a prostituirsi in strada, meno di una settimana, fa a denunciarla.
La vittima ha chiesto aiuto al padre riferendo di di trovarsi a Catania, indicando di essere trattenuta presso un’abitazione del quartiere San Cristoforo, della quale forniva via e numero civico, da una coppia di connazionali che alla fine del mese di gennaio l’avevano condotta in Italia con la falsa promessa che avrebbe svolto il lavoro di badante.
Agenti della Mobile hanno avviato le indagini, verificando che in effetti la minore era entrata in Italia dalla frontiera di Trieste in compagnia di due individui, un uomo ed una donna, quest’ultima nota a questa Squadra Mobile per essere stata coinvolta in vicende collegate al fenomeno della prostituzione su strada. Scattavano così le ricerche della minore sia presso l’abitazione indicata dal padre che presso altri luoghi nei citati siti, tuttavia, non veniva rintracciato alcuno dei soggetti coinvolti. Alla fine la ragazza veniva intercettata in un’altra abitazione, sempre di San Cristoforo.
Ai poliziotti raccontava la sua storia, dichiarando di essere giunta a Catania circa un mese addietro, a bordo di un’autovettura con targa italiana, unitamente a Mariana Ozsvat ed al connazionale indicato in denuncia dal padre. Giunta a Catania veniva ‘collocata’ in un appartamento ed avviata alla vita “sul marciapiede”.
La minore, prostituendosi, avrebbe dovuto restituire i soldi anticipati dai suoi connazionali per il viaggio fino a Catania, pagando, altresì, il vitto e l’alloggio.
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