Fermata anche una donna

Rapine violente durante il lockdown, tre arresti della Polizia a Catania

La Polizia di Stato di Catania ha fatto luce su una serie di rapine violente messe in atto tra il mese di marzo e di aprile, durante l’emergenza sanitaria, dando esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Catania, nei confronti dei responsabili. I fermi, su delega della Procura della Repubblica di Catania, sono scattati nei confronti di Nicolò Zagame, 42 anni, Luciano Bongiorno,, 60 anni, e Daniela Maria Rita Bertolo, 40 anni.

Le indagini sono iniziate dopo una violenta rapina commessa la mattina del 18 marzo al gestore di un’edicola della città che a seguito dell’aggressione fisica subita è stato trasportato presso l’ospedale Policlinico per aver riportato gravi e varie lesioni. La vittima,  nel raccontare l’episodio ha riferito di essere stato afferrato al collo, di essere stato colpito al volto con un pugno e di essere stato minacciato. Erano stati identificati Zagame, che era all’epoca dei fatti sottoposto alla misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali e la sua complice, Bertolo Daniela Maria Rita, che con la propria auto è rimasta ad attenderlo.

Un’altra violenta rapina è stata commessa  la mattina del 9 aprile 2020 nei confronti del titolare di una farmacia cittadina la cui unica colpa è stata quella di rifiutarsi di consegnare il denaro richiesto dal uomo che nell’occasione gli aveva puntato una pistola. Il farmacista è stato colpito al volto ed in altre parti del corpo con il calcio dell’arma, riportando diverse lesioni che ne hanno richiesto il trasporto presso il più vicino ospedale.

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A distanza di pochi giorni, Zagame ha messo a segno un’altra rapina all’interno di un panificio dove, con la minaccia dell’arma, ha costretto i dipendenti a consegnare tutto il denaro. Poi altre due rapine a due distinti esercizi commerciali con analogo modus operandi di quelli posti in essere nei giorni precedenti. Zagame si trova ora in  carcere, mentre i suoi complici ai domiciliari.

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